I sindacati Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea e Cgil hanno espresso soddisfazione per l’esito della video-conferenza di ieri con i vertici di Italcementi. All’incontro hanno partecipato i segretari nazionali Fabrizio Pascucci, Salvatore Federico, Tatiana Fazi, il Ceo di Heidelberg, dr. Dominik Von Achten, la responsabile Hr di Gruppo, Carmen Rex, e i vertici italiani, il Ceo dottor Roberto Callieri e il dottor Giuseppe Agate, direttore delle risorse umane. Il vertice era stato chiesto dai sindacati nell’ambito della vertenza sull’Ilab di Bergamo. 

“La dirigenza di Italcementi – spiegano  Feneal, Filca, Fillea - ha ribadito l’importanza dell’accordo sottoscritto il 27 gennaio scorso e l’impegno a mantenere in Italia la proprietà dei brevetti sviluppati sul nostro territorio, compresi quelli sui prodotti Sulfoalluminati e ‘Rigenera’, nonché le attività che si occupano della definizione degli standard di settore. Giudichiamo positiva l’importanza strategica attribuita al nostro Paese dall’intero Gruppo, che ha evidenziato le grandi potenzialità che ci sono in termini di ricerca e innovazione e la volontà di investire nel nostro territorio, cogliendo anche le grandi potenzialità offerte dalle regioni meridionali. L’Italia – spiegano i sindacati - sarà comunque al centro di questi percorsi di ricerca e innovazione: dalla ‘cattura del carbonio’ alla sostituzione dei combustibili fossili, a tutti i prodotti green”. 

A detta delle segreterie nazionali dei sindacati “bisognerà saper cogliere tutte le opportunità che deriveranno dal Recovery, e per far questo si chiede di lavorare insieme e fare squadra anche rispetto alle istituzioni italiane”. 
Anche l’Ad Callieri ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, evidenziando che l’Italia è pronta e si sta già lavorando alla ricerca di nuovi prodotti. 

“Abbiamo apprezzato la disponibilità mostrata da Italcementi – sottolineano i segretari – chiedendo concretezza rispetto ai percorsi individuati con investimenti certi nella nostra nazione e con una maggiore partecipazione dei lavoratori nelle decisioni del gruppo, come già accade in altre parti del mondo. A questo punto – concludono –  è urgente aprire un confronto con le istituzioni, per un serio rilancio del settore, anche in vista della ripresa dei cantieri”.