Gli operai edili incrociano le braccia contro il mancato pagamento dello stipendio e subito dopo arriva la notizia del versamento delle spettanze, con conseguente sospensione dello sciopero. Succede al cantiere dello scolmatore del torrente Bisagno, un’opera pubblica che Genova aspetta da trenta anni, una galleria lunga oltre 6 chilometri e mezzo che metterà definitivamente in sicurezza la vallata della città diventata emblema del dissesto idrogeologico in tutta Italia. I lavoratori non sono nuovi a questi ritardi, sia per le retribuzioni che per gli straordinari, che si verificano da qualche mese. “È una situazione inaccettabile per un’opera che vale 200 milioni di euro e non può subire rallentamenti per i mancati pagamenti degli stipendi ai venti operai attualmente impegnati nelle lavorazioni propedeutiche – dichiarano Federico Pezzoli, Andrea Tafaria e Mirko Trapasso segretari generali rispettivamente di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Genova e Liguria.

Questa mattina durante lo sciopero i sindacati hanno chiesto al committente, la Regione Liguria, di farsi carico della situazione ed è arrivata la rassicurazione sui regolari versamenti al Consorzio Costruire per Genova incaricato delle lavorazioni. Quindi hanno incontrato in tarda mattinata una rappresentanza del Consorzio, con la quale è già stato calendarizzato un nuovo incontro per discutere dell’organizzazione del cantiere. Alla luce di quanto accaduto e a garanzia dei diritti dei lavoratori e di una delle grandi opere del Paese, i sindacati chiederanno un incontro anche alla Regione Liguria.