"Sono mesi che gli oltre cento tavoli di crisi aziendali non vengono convocati dal ministero dello Sviluppo economico, nonostante le numerose richieste unitarie delle organizzazioni sindacali al ministro Giancarlo Giorgetti. Migliaia, infatti, le lavoratrici e i lavoratori che attendono risposte sul proprio futuro con il rischio di impoverimento dei tessuti industriali e con impatti drammatici per la tenuta occupazionale di interi territori".

Così Fim, Fiom e Uilm che chiedono "risposte concrete in assenza delle quali si mobiliteranno con le lavoratrici e i lavoratori.  Al ministro, dal suo insediamento, sono state inviate diverse sollecitazioni per la convocazione di incontri urgenti, a partire da Blutec dove il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese rischia di scomparire ancora prima di partire se non vengono individuate con urgenza modalità e risorse per garantire la continuità occupazionale per gli oltre 700 lavoratori più l'indotto".

Inoltre, ricordano i metalmeccanici, non è più rinviabile l'apertura di un tavolo specifico per il settore dell'automotive: "La sola politica degli incentivi non è sufficiente a sostenerne il rilancio. Le grandi trasformazioni in atto e la crisi del mercato richiedono un intervento urgente e specifico per l'individuazione di un piano strategico che governi la transizione, ponga obiettivi e individui investimenti per il rilancio del settore e la tutela dell'occupazione".

La situazione - concludono le sigle - sta diventando sempre più insostenibile, in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e il futuro di un settore strategico come quello dell'automotive".