Fumata nera. Alla Sematic di Osio Sotto si profila la cessazione della produzione entro la fine di marzo. L'esito dell’incontro urgente di questa mattina, richiesto dal sindacato dopo le “indiscrezioni” circolate ieri in azienda, spegne le ultime speranze.
“Nell’incontro con la Direzione del Gruppo Wittur, a cui fa capo Sematic, facendo riferimento alla decisione del CdA del Gruppo di mercoledì, l’azienda ha comunicato l’intenzione di cessare completamente l’attività produttiva dello stabilimento entro la fine del mese di marzo”, ha dichiarato poco fa Claudio Ravasio, della segreteria provinciale della Fiom Cgil di Bergamo. “Da parte nostra, abbiamo ribadito la drammaticità delle conseguenze sociali di una scelta del genere. Quasi 200 lavoratori resteranno senza occupazione. La Direzione aziendale ha dato disponibilità a discutere delle modalità per ridurre l’impatto sociale della delocalizzazione, ma resta il fatto che è una situazione gravissima”.
 
Dopo il confronto con l’azienda, si è subito tenuta un’assemblea sindacale per informare i lavoratori e decidere insieme a loro come proseguire la vertenza. “A larga maggioranza, ci è stato dato mandato di continuare la discussione con la Direzione di Gruppo. Questo avverrà nel prossimo incontro già programmato mercoledì 3 marzo nel pomeriggio. Il giorno successivo, in una nuova assemblea, aggiorneremo i lavoratori su quanto emergerà”, conclude Ravasio.
 
Il 3 settembre scorso, ricorda il sindacato, l’azienda aveva annunciato il trasferimento di circa il 70% della produzione in Ungheria, mettendo a rischio circa 200 lavoratori. Lo spostamento delle lavorazioni è poi stato eseguito nelle settimane successive. L’ipotesi della delocalizzazione era stata già ventilata nella primavera del 2019. Per i lavoratori di Osio Sotto si è aperto, quindi, un periodo di Cassa integrazione Covid che durerà fino a marzo.
Dopo la proclamazione di diversi scioperi, nella vertenza Sematic  era stato aperto un “tavolo di crisi” al ministero dello Sviluppo economico.