Il neo ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, si è impegnato a farsi carico della vertenza dei lavoratori della Whirlpool. Adesso i sindacati aspettano di vedere i fatti. Questo il risultato dell'incontro tra il titolare del dicastero e le sigle dei metalmeccanici, che si è svolto oggi. È stato anche il giorno del presidio degli operai davanti al Mise, che diventa così la prima protesta dell'era Draghi (qui le foto). 

A fare il punto della situazione, al termine della riunione, è la segretaria nazionale della Fiom, Barbara Tibaldi: "Abbiamo posto alcune questioni - esordisce -: prima di tutto c'è bisogno della proroga del blocco dei licenziamenti. Giorgetti è impegnato ad applicarsi con il ministero del Lavoro, per allungare il tempo di copertura per tutti i lavoratori italiani e affrontare le crisi industriali aperte finché non arrivano a una soluzione".

Poi il nodo del confronto con la Whirlpool: "Va aperto su base di un presupposto, il denaro. Bisogna distribuire i soldi del Recovery fund secondo un criterio, ovvero premiare le aziende che rimangono in Italia e non pagare chi licenzia e se ne va. Su questo c'è l'impegno di Giorgetti ad aprire una discussione con il presidente del Consiglio Draghi". Poi, aggiunge Tibaldi, "verrà contattata da subito la multinazionale americana, perché ora arrivano i soldi ed è un momento di svolta". Insomma l'impegno del ministro c'è, "ora aspettiamo di vedere i fatti".

Da Giorgetti c'è stato un segnale di attenzione, "visto che un ministro ha avuto la sensibilità di venire a incontrare i lavoratori malgrado il voto di fiducia". Così il segretario generale Fiom Napoli, Rosario Rappa. "Ora aspettiamo la prova dei fatti - prosegue -: Giorgetti si è impegnato a convocarci a breve per discutere… Per noi resta il punto di partenza di riaprire lo stabilimento di Napoli e riprendere la la produzione. Peraltro Giorgetti è di Varese e conosce esattamente i carichi di lavoro della Whirlpool". 

Rappa si augura che il titolare del dicastero "abbia la potenza di far modificare la posizione Whirlpool. Per noi questo resta il punto, con un governo o senza, anche se auspichiamo che l'esecutivo si schieri dalla nostra parte. Noi continueremo la lotta con altre 'passeggiate' romane - conclude -, per chiedere la solidarietà e far ripartire la produzione di lavatrici a Napoli".

"Mettiamo da parte l'ottimismo e aspettiamo un segno concreto dal ministro Giorgetti, affinché vincoli la Whirlpool e lo stesso governo su un impegno da prendere con il nostro territorio: mantenere la produzione a via Argine". Così il segretario generale della Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci, al termine della giornata. "Alle buone intenzioni, il neo ministro dello Sviluppo deve far seguire i fatti - prosegue -. Credo che sulla Whirlpool debba subito essere chiaro l'intendimento di questo governo, affinché vincoli la multinazionale a rispettare gli impegni presi negli anni scorsi sullo stabilimento partenopeo. Le contraddizioni del precedente ministro e del precedente governo ci hanno portato in una situazione di grande difficoltà. Ora credo che l'azienda debba ragionare, al netto di un provvedimento legislativo importante qual è quello del blocco dei licenziamenti, della sua vocazione industriale".

Ricci quindi prosegue: "È semplicissimo far ripartire l'attività a via Argine, anche perché, dati alla mano, il mercato degli elettrodomestici è in crescita ed è in controtendenza con crisi produttive di altri settori. Mantenere il marchio di una multinazionale, in un territorio come il nostro, è un obiettivo che va raggiunto".

Dopo l'incontro, infine, il ministro ha parlato dei tempi: "Mi auguro, già la prossima settimana, che possa partire concretamente un lavoro per studiare il dossier e per avviare un'interlocuzione anche con l'azienda".