“E’ uno spettacolo degradante, quello cui abbiamo assistito nell’ultima settimana, con ben due sedute della commissione trasparenza di Roma Capitale sugli appalti di Ama, una su Avr e una in generale sulla raccolta porta a porta per le utenze non domestiche, disertate quasi completamente dalla giunta. Oggi, 10 febbraio, non si sono presentati né l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, né l’assessora all’ambiente, Katia Ziantoni, e questo silenzio diventa assordante di fronte ai 200 licenziamenti subìti nel 2020 e ai 150 che stanno per arrivare”. Così in una nota congiunta Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, segretario della Fp Cgil Roma e Lazio.

“Imbarazzanti anche i tempi di questa 'macelleria sociale' – continuano i due dirigenti sindacali -, che coincidono con i lauti aumenti retroattivi, pagati ai dirigenti con spensieratezza, mentre si causava una così pesante perdita occupazionale. Lo abbiamo ripetuto oggi e, visto il silenzio della sindaca Virginia Raggi, della giunta e della maggioranza, continueremo a ripeterlo: i licenziamenti avvengono su mandato politico. Ma di fronte a una simile decisione, si preferisce nascondersi, quando invece servirebbe una strategia per internalizzare personale e servizi, procedere con le assunzioni per evitare che, alla ripresa, la città ripiombi nell’emergenza rifiuti”.

“La giunta ha preteso, per sostenere la propria propaganda, che Ama ingigantisse l’appalto, portandolo a impiegare quasi 1.000 lavoratori, a fronte dei poco più di 500 che vi operavano fino al 2018 e, vista la congiuntura del Covid e la minore produzione di rifiuti, ha deciso di fare cassa sulla pelle delle persone, senza ammettere alla città un fallimento epocale, costato decine di milioni. Sul 'porta a porta','hanno sempre promesso l’irrealizzabile e pur di continuare la loro campagna elettorale permanente hanno prodotto disperazione e, visti i risultati magrissimi, sperperato risorse pubbliche”, concludono i due sindacalisti.