I lavoratori della società Cementi Testi (cementificio di Greve in Chianti) dal 13 ottobre scorso sono in presidio permanente a difesa del proprio lavoro e dell’attività dell’impianto, che occupa 75 dipendenti diretti che salgono a 100 con l’indotto. Oggi, 3 febbraio, con Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza e chiedere soluzioni, hanno fatto un presidio a Firenze in piazza Duomo davanti alla Regione Toscana, dove sono stati raggiunti dal presidente Eugenio Giani e da Valerio Fabiani, consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali. Una delegazione di sindacalisti è stata poi ricevuta in Regione per una riunione tecnica sulla vertenza.

“E' inaccettabile che grandi gruppi usino la Toscana per i loro profitti, per poi andarsene lasciando ripercussioni sociali, territoriali, ambientali - dicono le tre sigle di categoria -. Siamo convinti che la politica e le istituzioni debbano intervenire.  L'atteggiamento dell'azienda è stato incomprensibile, si sono trincerati dietro i problemi di mercato che Testi non aveva, hanno messo i lavoratori a casa durante il Covid senza una minima spiegazione, svuotando pian piano il sito. In questi mesi di presidio permanente, i lavoratori si sono fatti di carico di una situazione difficile, hanno stretto i denti tra mille difficoltà e meritano una risposta”.

Concludono i sindacati: “L’azienda si assuma la responsabilità di dare risposte ai dipendenti, già a partire dalla riunione del coordinamento nazionale tra azienda e sindacati che si terrà venerdì 5 febbraio e si faccia carico delle condizioni territoriali e sociali. Ognuno faccia la sua parte: la Regione, che fa bene a pretendere chiarezza dalla proprietà Buzzi Unicem, metta in campo tutti gli strumenti affinché si possa determinare soluzione per il territorio e i lavoratori. Noi saremo al loro fianco”.