"Hanno distrutto un’impresa e un marchio che ha fatto la storia della nautica e di Viareggio a livello mondiale. Riteniamo che vi siano precise e gravi responsabilità aziendali, sia della proprietà che di chi ha diretto l’azienda. Ora vanno messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli i previsti ammortizzatori sociali". Lo dichiarano Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana, e  Mauro Rossi, segretario generale Fiom Lucca

"Il Tribunale di Lucca ha decretato il fallimento della Perini Navi di Viareggio. Si tratta di una conclusione drammatica, anche se non inaspettata. L’azienda sono mesi che raccontava di avere un piano di salvataggio, ma anche a seguito dell’entrata del fondo di investimenti non ci hanno mai convinto sulla possibilità di poter riprendere i lavori. La grave esposizione debitoria - circa 100 milioni -, era evidente che presentasse un quadro irrecuperabile. Tutte le garanzie date si sono rivelate false e così centinaia di lavoratori tra dipendenti e indotto adesso si trovano in una situazione di grande incertezza", proseguono i due dirigenti sindacali.

"Riteniamo importante che il Tribunale abbia disposto l’esercizio provvisorio dell’impresa per garantire almeno una minima continuità dell’attività, ma nello stesso tempo vanno messi in sicurezza tutti i lavoratori, garantendogli i previsti ammortizzatori sociali. A tal proposito è già stato richiesto un incontro con il curatore fallimentare. Visto che vi sono importanti gruppi industriali interessati ad acquisire la Perini Navi,, bisogna che la procedura comparativa prevista venga sbrigata in tempi brevi, garantendo l’unitarietà dell’azienda e i livelli occupazionali", aggiungono i due sindacalisti.

"Per quanto ci riguarda, ci misureremo con le imprese interessate sulla base di precisi piani industriali di garanzia e prospettiva, sul modello produttivo e sugli investimenti. Invitiamo le Istituzioni a stare al fianco dei lavoratori e ad intervenire direttamente sulle concessioni demaniali affinché siano gestite sulla base degli interessi della collettività", concludono i due esponenti della Fiom.