Whirlpool limiti l’utilizzo della cassa integrazione, garantisca la rotazione effettiva e riconosca l’integrazione al reddito nei casi di cigo a zero ore. Questa la posizione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nell’incontro che si è tenuto oggi (mercoledì 27 gennaio) sulla cigo Covid-19. I sindacati hanno espresso a Whirlpool la loro contrarietà “all’utilizzo della cassa poiché questa viene usata in taluni casi in modo improprio in stabilimenti in cui l’aumento dei volumi produttivi la renderebbe superflua, e a Napoli in seguito alla decisione di cessazione della produzione, che giudichiamo ingiustificata e che continueremo a contrastare”.

Fiom, Fim e Uil hanno chiesto “di fare effettivo ricorso alla rotazione anche negli uffici e fra i lavoratori con ridotta capacità lavorativa, di cui va urgentemente programmato il pieno rientro al lavoro, e di riconoscere l’integrazione al reddito in tutti i casi di cassa integrazione a zero ore”. Whirlpool ha giustificato l’ambito ampio di richiesta di cassa integrazione, che riguarda tutto il perimetro del gruppo, con eccezione del plant di Cassinetta, in “una logica di continuità rispetto al 2020 e in ragione dell’imprevedibilità del mercato in costanza di emergenza pandemica, puntualizzando che la richiesta di cigo non comporta poi un suo concreto utilizzo”.

Inoltre, pur accettando teoricamente il principio della rotazione, Whirlpool “si schermisce dietro il concetto di infungibilità, che a suo avviso la rende impossibile per talune postazioni, in particolare negli uffici; in aggiunta a ciò sottolinea che il numero dei lavoratori impiegati o con ridotte capacità lavorative colpiti dalla collocazione in ammortizzatore sociale si sta fortemente riducendo col tempo”.

Sulla richiesta di integrazione salariale, infine, la direzione aziendale “dà la disponibilità a corrispondere ai dipendenti di Napoli 250 euro mensili, nonché in tutti gli stabilimenti l’anticipo del trattamento e la maturazione dei ratei indiretti”. I sindacati, da parte loro, hanno ribadito “la richiesta di integrare l’assegno di cassa fino ad arrivare alla retribuzione, e questo deve valere per tutti a partire dal mese di gennaio”. Whirlpool si è riservata una riflessione, quindi le parti si aggiorneranno a breve sul tema.

La richiesta della piena applicazione dell'accordo del 2018, avvenuta lo scorso 29 dicembre al Mise, non ha ancora trovato riscontro, perciò i sindacati “rinnoveranno al ministero dello Sviluppo economico la richiesta di convocare il tavolo di confronto sull’applicazione dell’accordo, a partire in particolare dal progetto di reindustrializzazione di Caserta ancora incompiuto e dal confronto sulla vertenza di Napoli”. Fiom, Fim e Uilm, in conclusione, ricordano che “la battaglia per difendere lo stabilimento Whirlpool, scongiurando i licenziamenti dei lavoratori di Napoli, e per garantire un futuro equo a tutti i lavoratori del gruppo, prosegue dinanzi al perdurante rifiuto di Whirlpool al dialogo”.