Mesi di chiusura forzata, ammortizzatori sociali non all'altezza e scarsa attenzione da parte delle istituzioni. Questo è quanto denunciano da mesi i sindacati e i lavoratori delle sale bingo e delle gaming hall. Il settore, tra addetti nelle sale e nei servizi accessori, dà lavoro a circa 30 mila persone. Di queste, 12 mila sono impiegate nelle sale bingo. Ora i sindacati chiedono con urgenza la riapertura o, quantomeno, una data certa.

I dipendenti percepiscono attualmente il Fondo d'integrazione salariale, che però ha conseguenze sulle retribuzioni dirette e differite. A tal proposito, i sindacati denunciano come per molti lavoratori manchi ancora un completo sostegno dall'Inps. “Andrebbe rivalutato il supporto economico per il personale e le aziende del settore” spiega Luca De Zolt, della Filcams Cgil nazionale: “I massimali del Fondo d'integrazione salariale vanno rivisti perché gli ammortizzatori sociali nel lungo periodo generano povertà. Questa situazione, fatta di sostegni non adeguati e poche prospettive, ha creato incertezza tra gli operatori”.

Il gioco legale in Italia è uno dei comparti più penalizzati dalla pandemia di Covid-19. L’esponente sindacale denuncia la poca attenzione nei confronti dei lavoratori: “Abbiamo rilevato un atteggiamento quasi discriminatorio. Le sale hanno chiuso a marzo, come la maggior parte delle attività. Siamo ripartiti a giugno ma poi, con l'arrivo della seconda andata, abbiamo chiuso nuovamente. Al momento non c'è una data per riaprire”.

I rischi di contagio nelle sale da gioco sono minimi, anche grazie al protocollo di sicurezza elaborato dalle parti sociali negli scorsi mesi, in collaborazione con l'università di Bologna. I pericoli, dati alla mano, sarebbero altri. “Siamo consapevoli del fatto che il gioco non sia un attività essenziale – continua De Zolt – ma così si rovinano migliaia di famiglie. Non scordiamoci poi che il gioco legale è la risposta a quello illegale. Tenendo chiuse le sale, si fa un regalo alla criminalità organizzata”.

Gaming hall e sale bingo garantiscono un forte contributo per il bilancio dello Stato. Tra prelievi diretti dalle giocate e imposte dirette delle imprese e dei lavoratori, il settore del gioco legale ha un ruolo importante a livello economico e non può essere dimenticato dalle istituzioni. A tal proposito, l'11 gennaio scorso sindacati (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil) e associazioni del comparto (Fipe, Confcommercio, Egp, Federbingo e Operbingo Italia) si sono riuniti e hanno emanato un avviso comune. “Chiediamo al governo - conclude De Zolt - di individuare nuove misure per un rapido riavvio dell'attività, nel rispetto delle norme di sicurezza. Auspichiamo, inoltre, una valutazione delle ricadute economiche e sociali della chiusura di questi mesi”.