Otto anni dopo il primo volo, a partire da domani il vettore norvegese chiude la propria era delle tratte low cost intercontinentali. Quella che, copiando il noto modello Ryanair sulle tratte brevi e medie, offriva tariffe convenienti per volare nelle grandi città americane, ma trasformando in extra ogni servizio di bordo tipico come la scelta del posto, l’imbarco del bagaglio in stiva, il pasto, fino alla coperta per stare al caldo durante le traversate oceaniche.

Pesanti le conseguenze per circa duemila dipendenti — di cui 300 in Italia — in esubero, mentre la società chiederà ulteriori aiuti pubblici per superare l’inverno più difficile della storia del trasporto aereo. Nel nostro Paese i voli intercontinentali di Norwegian Air si concentravano su Roma Fiumicino, in diretta competizione con Alitalia. Nel 2017 era decollato il primo collegamento diretto con destinazione New York. Poi l’offerta è stata ampliata con voli per Los Angeles, San Francisco e Boston.

Il sindacato. Filt Cgil e Uiltrasporti chiedono congiuntamente di valutare ogni eventuale azione futura per non disperdere il patrimonio di conoscenza rappresentato dai 300 uomini e donne di base presso l'Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, spiegando come “piloti e assistenti di volo costituiscano una preziosa risorsa per ripartire anche nel settore di medio raggio. Per le federazioni dei trasporti di Cgil e Uil, un enorme valore aggiunto per il futuro assetto industriale della compagnia.

La base di Roma – proseguono le due organizzazioni sindacali – potrà avere una considerevole ripresa del traffico nel medio termine che deve essere assolutamente considerata dai vertici della compagnia. In ogni caso – sostengono Filt Cgil e Uiltrasporti – per la tutela dei lavoratori ricorreremo a tutti gli strumenti disponibili e non verranno accettate ipotesi drastiche che non prevedano il ricorso al dialogo al fine di sviluppare percorsi di protezione, ricollocazione e l’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti”.

Proprio Ita, Italia Trasporto Aereo, la nuova compagnia che dovrebbe succedere ad Alitalia, potrebbe finire per acquisire parte dei Boeing 787 usati da Norwegian Air: la maggior parte degli aeromobili usati dai norvegesi sono stati presi a noleggio e potrebbero finire per rinnovare la flotta di lungo raggio di Alitalia, ora con costi di leasing più bassi a causa del coronavirus e dell’eccesso di offerta di aerei.