Sono scesi in piazza in tutta Italia, i lavoratori dello spettacolo. È stata la loro giornata: dopo il decreto del governo, che ha chiuso cinema e teatri, è arrivato il momento della protesta. Si sono svolti presìdi nelle principali città del Paese, nel rispetto delle misure anti-Covid: molti si sono riversati in strada per chiedere all'esecutivo una maggiore attenzione alla cultura, un settore che merita valorizzazione e tutela, non i sigilli. 

 


Basta guardare le immagini dalle manifestazioni, che parlano da sole (qui la fotogallery): tanti uomini e donne dello spettacolo con lo slogan della giornata ("L'assenza spettacolare"), che si sono esibiti in piazza portando i loro talenti estromessi dalle sale. Suonatori, danzatori, artisti di ogni genere per lanciare una richiesta comune: tornare a lavorare. L'auspicio è che i luoghi dello spettacolo riaprano il prima possibile, perché proprio nel dramma che stiamo vivendo la cultura è particolarmente importante per i cittadini. L'altra rivendicazione è che i lavoratori tornino ad operare in sicurezza: dopo i casi di positività (come il focolaio nel coro del Teatro La Scala), tecnici e artisti chiedono il diritto alla salute. Insomma dalle piazze arriva un messaggio preciso: siamo lavoratori come gli altri, questo il senso, anche noi siamo "essenziali" e il governo deve trattarci come tali. 

 


"Dobbiamo pensare a una ripartenza, che tuteli i diritti di tutti". Così la segretaria nazionale della Slc Cgil, Emanuela Bizi, nel suo intervento dal palco. "È necessario aprire al più presto una discussione con il governo e il ministero, che finora non ci ascoltato. Il governo non conosce il mondo dello spettacolo: c'è un universo di tecnici, service e compagnie che attualmente non riceve alcun finanziamento". Il problema è anche complessivo, ha detto Bizi, perché "l'Italia non sa garantire a tutti un'offerta culturale: tanti cittadini non sono mai entrati in un teatro, questa è un'assenza molto pericolosa".

Gettando uno sguardo verso il futuro, il sindacato pensa alla ripartenza: "Il nostro settore deve essere tra i primi a ricevere il vaccino: i lavoratori dello spettacolo devono ripartire in sicurezza, con l'obiettivo di riportare un po' di pace nel Paese che oggi conosce solo rabbia". Il confronto col dicastero è dunque urgente: "Vogliamo un'interlocuzione che è mancata. Al tavolo devono sedersi anche le imprese, che oggi non sono presenti e chiedono di essere ricevute da sole. Chiediamo di ricominciare in sicurezza. Sosteniamo il disegno di legge in Parlamento per garantire le giuste tutele a tutti i lavoratori del settore". 

 


L'appoggio alla protesta è arrivato anche dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “La manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo - dal cinema al teatro alla musica - che si è svolta questa mattina a Roma a Montecitorio davanti alla Camera, e in molte altre città d’Italia, ha tutto il nostro supporto e deve ricevere la massima attenzione da parte del governo”. Queste le parole del leader di Corso d'Italia. “Servono da subito - ha aggiunto - correttivi alle norme fino ad oggi varate, per garantire a tutte le forme di lavoro di questo settore il sostegno al reddito. Occorre un piano straordinario d’investimenti per il mondo dello spettacolo e della cultura, perno di una più vasta strategia complessiva di rilancio del Paese”. La Cgil porterà la questione nell'incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

(video Ivana Marrone e Fabrizio Ricci)