Da qualche settimana le sedi dei sindacati della scuola sono prese d’assalto dagli insegnanti precari. Non è una novità, certo, in un paese in cui il precariato negli anni è cresciuto farraginosamente insieme alla mancanza di concorsi e al ginepraio delle graduatorie e delle relative regole. Eppure una novità c’è: come se non bastasse tutto il resto, molti precari storici rischiano di non poter partecipare al prossimo concorso straordinario. Col crescere dei contagi, infatti, la possibilità di essere esposti alla quarantena per motivi di servizio o al contagio stesso è un rischio concreto e questo li escluderebbe dalla prova perché non sono previste per loro prove suppletive.

È solo uno dei motivi che ha spinto i cinque sindacati maggiormente rappresentativi della scuola a organizzare per il 14 ottobre una mobilitazione  con presìdì e flash mob – tutto nel rispetto delle regole anticovid – davanti alle prefetture.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams protestano contro la decisione del governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati.

“Questi concorsi - affermano i segretari generali dei cinque sindacati - non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”. 

Duro il giudizio di Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil: “L'accelerazione sul concorso serve solo a nascondere il fallimento delle immissioni in ruolo di quest'anno e denota l'incapacità di elaborare un'idea di scuola e un'idea di reclutamento capaci di valorizzare la formazione del personale, oltre che la selezione”.

“Il messaggio delle 100 piazze di oggi è chiaro ed è rivolto a tutto il governo: cambiare rotta sui diritti dei lavoratori precari è possibile ed è necessario, e può rappresentare il primo segnale del cambiamento più generale che serve sulla scuola tutta”, aggiunge il sindacalista.

I sindacati denunciano l’assenza da parte del ministero di una disponibilità al confronto con un risultato che è sotto gli occhi di tutti: poiché le graduatorie sono in molti casi esaurite, delle 84.000 assunzioni previste ne sono state fatte solo 24.000, con il risultato che quest’anno si stimano più di 200.000 supplenze.

Le organizzazioni sindacali avevano proposto una modalità semplificata per il concorso straordinario, in modo da poter stabilizzare subito i docenti. La ministra non ne ha voluto sapere, accampando un’idea molto strumentale di merito, visto che molti precari insegnano ormai da anni. Con il concorso straordinario nelle modalità decise dal governo avremo dunque un aumento di rischio contagi e nessun insegnante stabile da subito. 

Nel frattempo, proprio per ovviare al rischio di essere in quarantena o contagiati, molti docenti, fanno sapere i sindacati, “ci comunicano di aver richiesto i permessi non retribuiti previsti dal contratto nazionale di lavoro per assentarsi e potersi tutelare sul piano della salute. Ovviamente queste assenze creeranno un disagio alle scuole, che hanno riaperto con difficoltà proprio a causa della carenza di docenti in cattedra e dei tanti posti da coprire con le nomine dei supplenti”. Ne valeva davvero la pena?

Queste alcune delle iniziative in programma

- Alessandria dalle ore 15 presidio/flash mob in Piazza della Libertà 

- Roma appuntamento davanti all’Ufficio scolastico regionale di Via Frangipane, dalle 16.00

- Napoli manifestazione in Pazza del Plebiscito a partire dalle 16.00.

- In Puglia iniziative davanti alle prefetture di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto – con orario a partire dalle 14.30 fino alle 17.00

- In Calabria presidi e manifestazioni a partire dalle 15.00 nelle cinque province capoluogo

- Firenze ore 14:30 presidio davanti alla Prefettura via Cavour 1

- Parma dalle ore 14.30 presidio davanti la Prefettura

- In Piemonte Appuntamento a partire dalle 14,30 davanti alle prefetture di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli.

- Assembea on line a Biella.

- In Veneto, sit-in nelle piazze antistanti le prefetture dalle 15.30 alle 16.30.

- Trento, appuntamento di fronte al Commissario del Governo regionale.

- Flash-mob davanti alla prefettura dalle 15.00 ad Ancona.

- Terni, manifestazione in Via della Stazione, davanti alla Prefettura.

- Bologna, sit–in davanti alla Prefettura in Piazza Roosevelt.

- Genova, presidio in Largo Eros Lanfranco.

- Savona, in piazza Saffi a partire dalle 16.30 e in in Via Veneto a La Spezia.

- In Sicilia le manifestazioni si terranno davanti alle prefetture e in assemblee on line.

- In Molise, presidio a Campobasso.