"Dopo un anno esatto dall’atto di forza ai danni dei lavoratori che presidiavano pacificamente il loro posto di lavoro, la sindaca Raggi permette un altro atto violento e a sangue freddo: Roma Metropolitane dichiara 29 esuberi! Abbiamo avanzato progetti e proposte e abbiamo solo chiesto di organizzare un confronto serio e fattivo, ma non ci hanno ascoltato e la risposta è stata la stasi più totale. Roma muore di servizi che mancano e, tra questi, soffoca nel traffico, in modo particolare ora che c’è la paura che aumenta per una pandemia che riprende forza soprattutto nella Capitale". Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio e le relative categorie dei trasporti.
 
"Eppure la decisione è ormai presa. Roma Metropolitane deve chiudere! Non c’è più nessuno che farà i progetti per i corridoi della mobilità, che seguirà i lavori della Metro C e che riuscirà a reperire i fondi per mettere in sicurezza le linee della metropolitana già attive. Non importa, quella partecipata deve essere liquidata e non vedono i problemi che loro stessi creano. Intanto, i progetti vanno avanti solo per la buona volontà del personale, quello stesso personale che vogliono considerare un esubero e ai lavoratori viene chiesto di consegnare progetti al di fuori di quelli previsti nel contratto di servizio", rilevano ancora i sindacati.
 
"Un silenzio lungo un anno e una pletora di costosi consulenti esterni per fare quello che fanno tutti: tagliare il costo del personale, creare precarietà, ridurre le spese con i tagli orizzontali. Con l’aggravante che lo fanno con fondi pubblici e di nascosto, come ombre nel buio. Non permetteremo loro di distruggere, invece di rilanciarlo, il sistema dei servizi di Roma. L’unica risposta a questo modo di fare così arrogante e distruttivo è la mobilitazione, che faremo ripartire al più presto", concludono le tre sigle confederali.