Si è riunito il tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo, in video conferenza, sulla vertenza Dema-Cam. Il ministero del Lavoro e i funzionari dell'Inps hanno comunicato ai vertici aziendali, attraverso un emendamento, la modifica della rateizzazione dei crediti nei confronti dell'istituto previdenziale fino ad un massimo di 120 rate. Lo rende noto la Fiom, in un comunicato al termine della riunione. 

"Questa soluzione, opportunamente coadiuvata da tutte le garanzie verso l'Inps, ha visto quest'ultimo accettare la proposta in tale soluzione da parte dell'azienda - spiega il sindacato -. L'ipotesi apre, in attesa di tutte le verifiche da parte dell'Inps, al confronto sul piano industriale di riorganizzazione che l'azienda ha comunicato rivisto e aggiornato rispetto a quello presentato al Mise nell'ottobre del 2019, alla luce della crisi del settore dell'aerospazio civile legato alla pandemia del Covid-19".

La Fiom ha chiesto, confortata dal dicastero nelle sue conclusioni, l'attivazione di un tavolo i primi di ottobre per un confronto in sede ministeriale che consenta a tutte le parti di trovare soluzioni sostenibili, che "per la nostra organizzazione non possono prescindere, attraverso tutti gli strumenti necessari, alla salvaguardia dei livelli occupazionali e industriali di tutti gli stabilimenti del gruppo”.

A commentare la situazione sono Claudio Gonzato, coordinatore del settore aerospazio per la Fiom Cgil nazionale e Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli. “Il confronto di oggi è il primo tassello per poter parlare di occupazione e lavoro. La rateizzazione del debito con l'Inps, non può e non deve essere l'unica soluzione per Dema-Cam, e non può ridursi ad una discussione tra l'ente previdenziale e l'azienda. È positivo l'impegno da parte della sottosegretaria Todde, a nome di tutto il governo, di convocare le parti per l'avvio del confronto sull'occupazione e il rilancio industriale, nella difficile situazione di crisi vanno trovare soluzioni che salvaguardino entrambe le specificità".

Il giudizio della Fiom "sarà subordinato alle scelte che l'azienda deciderà di attivare nella riorganizzazione, che non possono vedere esuberi strutturali, ma percorsi riorganizzativi complessi gestiti e coordinati con strumenti non traumatici".