Si sono fermati tutti i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento  Betafence di Tortoreto. Lo sciopero indetto da Fiom Cgil e Fim Cisl ha ottenuto un'adesione al 100%. La posta in gioco è altissima: l'azienda ha infatti annunciato la delocalizzazione in Polonia che comporterebbe la perdita di tutti i 155 posti di lavoro. All'assemblea che ha accompagnato la mobilitazione di oggi (26 agosto) sindacati e tute blu hanno preso l'impegno di difendere l'occupazione e il futuro industriale di questa fabbrica e di non permettere alla multinazionale, leader nella produzione di recinzioni, di lasciare dietro di sè il deserto.

Un ruolo determinante potrebbe averlo il Ministero dello sviluppo economico. È lì che il 1 settembre si terrà un incontro dal quale i metalmeccanici attendono risposte concrete e soprattutto chiarezza sulle reali motivazioni dietro l'annuncio del gruppo di proprietà di un fondo finanziario. In effetti le casse sono floride nonostante la pandemia ed è anche per questo che la scelta di trasferire la produzione e chiudere la sede teramana risulta ancora più inaccettabile. Così martedì il vertice al Mise sarà accompagnato da una nuova protesta. "In occasione dell'incontro convocato al Ministero - annuncia Claudio Gonzato della Fiom Cgil nazionale -  le lavoratrici e i lavoratori Betafence saranno di nuovo in sciopero".