Dimenticati dal governo e dal decreto Agosto. Di nuovo. I collaboratori occasionali senza posizione previdenziale, i coordinati e continuativi con contratti sospesi, i somministrati stagionali impiegati in settori diversi dal turismo e dagli stabilimenti termali. E ancora: i cococo e le partite Iva iscritte alla gestione separata Inps. Lavoratori e lavoratrici che contrariamente agli annunci e ai propositi iniziali sono stati lasciati indietro. È il paradosso del bonus Covid: nessun requisito per i parlamentari “furbetti”, troppi per chi ne ha bisogno. Sono proprio le categorie tra le più deboli e precarie che rimangono scoperte da ogni sostegno al reddito, a causa di criteri singolarmente stringenti. Per loro, in attesa della ripresa, che non si sa se e quando arriverà, si aprono scenari di un futuro sempre più incerto. La denuncia arriva dai sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp, che rappresentano il mondo del lavoro meno tutelato.

 

 

“Sono troppi gli esclusi tra i lavoratori atipici e precari – commenta a Collettiva Andrea Borghesi, segretario generale di Nidil Cgil -. Non si capisce l’esclusione dall’indennità dei collaboratori coordinati e continuativi, degli autonomi occasionali, e degli stagionali in somministrazione. Nessuna risposta è stata data, inoltre, alle migliaia di lavoratori e lavoratrici somministrate della sanità pubblica che hanno operato negli ospedali per combattere il virus e che, a differenza dei colleghi dipendenti pubblici, non hanno percepito le maggiorazioni previste dallo Stato e dalle Regioni. Una vera e propria discriminazione in barba al principio di parità di trattamento”.

Nel decreto Agosto ci sono alcuni elementi positivi: le indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll scadute tra 1 marzo e 30 giugno, sono state prorogate di altri due mesi, e le proroghe e i rinnovi senza causale per un massimo di 12 mesi, una sola volta e fino al 31 dicembre 2020, concessi ai lavoratori temporanei, compresi i somministrati, in deroga al decreto Dignità. Anche i collaboratori sportivi si sono salvati: rinnovata per loro l’indennità Covid-19 di 600 euro, ma solo per il mese di giugno. Rifinanziati anche il Reddito di emergenza, che si potrà chiedere fino al 15 ottobre, e il Fondo di solidarietà artigiani e somministrati.

“La platea dei beneficiari delle misure di sostegno invece di ampliarsi e includere gli esclusi, si va sempre più riducendo, a fronte di prospettive economiche ancora incerte – conclude Borghesi –. Questa crisi ha dimostrato che è necessario costruire al più presto un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti i lavoratori al di là della tipologia contrattuale, sostenendoli nei periodi di disoccupazione e di calo delle attività. Nei prossimi giorni con Felsa Cisl e Uil Temp decideremo come mobilitarci per chiedere al Parlamento di modificare il decreto Agosto in sede di conversione”.