Da Nord a Sud, torna la mobilitazione dei 100 mila dipendenti della sanità privata. Dopo ben 14 anni di attesa, il 10 giugno scorso sindacati e datori di lavoro Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) hanno siglato una pre-intesa per il rinnovo del contratto nazionale, che andava formalizzata entro venerdì 31 luglio. Ma, ormai a ridosso della scadenza, ancora non c’è alcuna convocazione per la firma definitiva. Riparte allora la protesta, che vede oggi (mercoledì 29 luglio) presìdi e manifestazioni a Bologna, Firenze, Genova, Mestre (Venezia), Napoli, Palermo, Pescara e Roma.

“I lavoratori e le lavoratrici non possono tollerare altri stop e sollecitano la sottoscrizione del nuovo ccnl”, spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Roma e Lazio, annunciando il flash mob odierno della Capitale, con appuntamento alle ore 9 davanti alla sede Aiop (in via Lucrezio Caro 63): “Nel Lazio, regione in cui la protesta è stata forte e determinante per il superamento dei tanti ostacoli alla trattativa, anni durante i quali i lavoratori non hanno mai mancato di riempire le piazze, ci mobilitiamo per pretendere una data certa per la sigla del contratto: gli operatori delle strutture accreditate non possono attendere un minuto di più”. I sindacati registrano ora “la resistenza delle parti datoriali, che non hanno voluto e non vogliono ancora assumersi la responsabilità del rinnovo. Un brutto segno verso i loro dipendenti, che hanno garantito nell'ordinario, come nell'emergenza, il funzionamento delle strutture sanitarie. Un impegno costante al servizio della salute delle persone, che ora li vede ancora sotto ricatto di imprenditori che mettono il profitto di fronte al servizio pubblico che erogano in accreditamento”.

In piazza scendono anche i lavoratori siciliani: l’appuntamento è a Palermo, alle ore 9 davanti alla Clinica Candela (in via Villareale). “Basta rimpalli di responsabilità e basta perdere tempo, quattordici anni senza contratto ci sembrano abbastanza. Aris e Aiop siglino definitivamente il nuovo ccnl”, chiedono i segretari generali regionali di Fp Cgil (Gaetano Agliozzo), Cisl Fp (Paolo Montera) e Uil Fpl (Enzo Tango), rimarcando che il contratto riguarda lavoratori che chiedono l’equiparazione ai colleghi del settore pubblico e che sono stati in prima linea nei mesi segnati dalla pandemia. “L’atteggiamento delle associazioni datoriali non è accettabile”, concludono i tre esponenti sindacali, ricordando che “non è la prima volta che protestiamo davanti alla Clinica Candela, visto che la presidente del Consiglio di amministrazione della casa di cura, Barbara Cittadini, è anche presidente nazionale di Aiop”.

Forte è la mobilitazione anche a Bologna: martedì 28 luglio si sono tenuti i presìdi di Fp Cgil (davanti alla casa di cura Villa Erbosa) e Uil-Fpl (presso la sede Aiop), mentre oggi (mercoledì 29) si svolge quello della Cisl Fp, di nuovo di fronte la sede Aiop. La Funzione pubblica della Cgil Emilia-Romagna denuncia “l’ennesima vergogna perpetuata da imprenditori che vogliono fare affari sulla pelle di lavoratrici e lavoratori, esausti di fronte a comportamenti inammissibili”. Il sindacato rimarca che i dipendenti della sanità privata “ora devono pure assistere all’ennesimo vergognoso balletto di chi non vuole tirare fuori i soldi necessari al rinnovo. In realtà un nuovo contratto nazionale è stato sottoscritto, ma Aris e Aiop hanno ben pensato di darsi alla macchia, scaricando ancora una volta, colpevolmente, la responsabilità sulle Regioni. Chi usufruisce di questi servizi deve sapere che grandi gruppi industriali crescono non certo per chissà quali capacità imprenditoriali, ma facendo profitti sulla pelle di lavoratrici e lavoratori sottopagati e in organici sottodimensionati rispetto al pubblico”.

Presìdi e manifestazioni si svolgono anche a Napoli, Firenze (alle ore 10 davanti alla sede Aiop, in via Lorenzo il Magnifico 29), Pescara (alle ore 10 sotto l’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo, in piazza Emilio Alessandrini), Genova (alle ore 10 presso l’Istituto Piccolo Cottolengo Don Orione, in via Cellini 22) e Mestre (Venezia). L’appuntamento nella città veneta è alle ore 11.30 davanti alla sede regionale dell’Aiop, previsto anche un incontro tra i sindacati e l’associazione datoriale.

Da ricordare, in ultimo, i termini della pre-intesa siglata il 1° giugno scorso. L’aumento medio mensile è di 154 euro (pari a un incremento del 4,21%), cui si aggiunge la somma una tantum di 1.000 euro per tutti i lavoratori, erogata in due tranche. L’intesa prevede l’allargamento e la piena esigibilità dei permessi retribuiti (fra i quali il diritto a 12 ore annue per visite mediche ed esami diagnostici), novità su malattia (separando il comporto di quest’ultima da quello dell’infortunio, escludendo dal comporto i giorni per le terapie salvavita e i giorni successivi di assenza dal lavoro dovuti agli effetti collaterali), ferie (garantendo almeno 15 giorni di calendario consecutivi dal 15 giugno al 15 settembre) e formazione (con la costituzione di un fondo a carico delle aziende). Altre novità sono stabilite sui temi dell’orario di lavoro, del riposo giornaliero, dei diritti (con l’introduzione delle ferie solidali per i lavoratori in situazioni di difficoltà personale), della contrattazione aziendale, della violenza sui luoghi di lavoro (inserito un articolo specifico che affronta il contrasto alle aggressioni al personale) e dell’occupazione, mediante una clausola di stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato.