L'ennesima fiammata dal Centro Oli di Viggiano (Potenza) si è verificata nello stabilimento dell'Eni. Gli abitanti della zona hanno riferito di aver sentito un forte rumore, a cui è seguita l'accensione della torcia di sicurezza del sito. La conferma è arrivata dalla stessa azienda: "Si è verificato presso il Centro Olio Val d'Agri un evento di visibilità discontinua della fiaccola conseguente a un'interruzione elettrica", così la proprietà.

È un episodio grave secondo il sindacato: salute e sicurezza non possono contrattate, ma sono doveri che la compagnia deve garantire. “L’ennesimo incidente al Centro Oli di Viggiano ha messo in evidenza come le questioni della sicurezza e della tutela ambientale non possono essere materia di contrattazione, ma dovere imprescindibile da parte delle istituzioni e della compagnia petrolifera, che hanno l’obbligo di garantirne il totale rispetto”. Lo afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Si continua con le stesse modalità di sempre. Le continue rassicurazioni di Eni e Regione, la prima archiviando gli incidenti con la solita retorica del tutto a posto, la seconda annunciando continui monitoraggi e convocazioni, non portano a nulla se non messe nero su bianco".

Per quanto il Cova sia stato scelto per diventare la prima lighthouse dell’ Eni, continua, cioè un impianto integralmente digitalizzato con le tecnologie più innovative, questo "non ha portato ad alcun avanzamento in termini di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente, visto che continuano a verificarsi episodi di tale natura". Episodi che si susseguono nel tempo, di fronte ai quali "si ha la percezione di una totale assenza di controllo da parte della Regione e degli organismi preposti, mentre l’Eni, dal canto suo, continua ad operare in tutta libertà".

Nonostante i tanti annunci e proclami, dunque, emerge che ancora una volta non si è in grado di attivare anche il minimo presidio pubblico in grado di assicurare il rispetto dell’ambiente e delle norme che regolano una attività di tale impatto sulla salute dei cittadini . "Si faccia chiarezza - chiede il sindacato -, si rafforzi il sistema di monitoraggio e controllo da parte delle istituzioni; vincolando le aziende coinvolte a un supporto e una collaborazione trasparente. Il nostro territorio non può essere condannato a un destino di subalternità alle compagnie petrolifere determinato da questa perdurante fragilità istituzionale. Va messo in campo ogni sforzo per adeguare e modernizzare gli impianti produttivi e le strutture di supporto alla sicurezza – conclude Summa - rafforzando al contempo quella attività di tutela e monitoraggio che è la condizione essenziale per lo svolgimento di qualsiasi attività produttiva".

La Regione Basilicata ha convocato urgentemente non solo Eni ma anche Total per due distinti incontri in programma mercoledì prossimo dopo le fiammate e le emissioni dalle torce di sicurezza dei rispettivi impianti petroliferi, il Centro oli della Val d'Agri a Viggiano e il centro di Tempa Rossa a Corleto Perticara, in provincia di Potenza. Episodi ''ripetuti'' a fronte dei quali occorre ''un esame dettagliato degli accadimenti e per adottare le relative consequenziali risoluzioni'', comunica l'assessore all'ambiente Gianni Rosa che auspica ''risposte chiare e trasparenti e non giustificazioni tecniche fini a se stesse''.