“È curioso quanto sta avvenendo nei negozi di Coop Alleanza 3.0 nel modenese. A fronte di una serie di assemblee convocate dalla Filcams-Cgil nelle ultime settimane aperte a tutti i lavoratori Coop del territorio, sono spuntate nei giorni successivi delle raccolte di firme che dovrebbero smentire quanto denunciato dalla stessa Filcams e dai lavoratori anche nel corso delle assemblee stesse, in merito a vessazioni e atteggiamenti offensivi di alcuni preposti verso i lavoratori stessi”. Lo fa sapere la Filcams Cgil di Modena che ha ingaggiato un botta e risposta che si è trasformato presto in uno stato di agitazione nei negozi di Coop Alleanza 3.0, erede di Coop Estense.

Denunce pesanti
“Abbiamo ricevuto segnalazioni sul fatto che queste raccolte firme siano state sponsorizzate da alcuni preposti durante l’orario di lavoro - dichiara Alessandro Santini della Filcams-Cgil di Modena - in cui si dichiara che non esistono episodi di maltrattamenti del personale e vessazioni e che in alcuni casi si sarebbe arrivati anche a chiedere di sottoscrivere un foglio in bianco, senza che i lavoratori potessero realmente visionare il testo da sottoscrivere. È evidente che gli addetti Coop, spesso donne, madri di famiglia, con situazioni di lavoro particolari, vedendosi arrivare la richiesta da parte di preposti dai quali potrà dipendere l’assegnazione o meno di ore di straordinario o di turni di lavoro che permettano la conciliazione con la propria vita familiare, si trovino esposte ad una forte pressione psicologica, tale da portare qualcuna a sottoscrivere anche un foglio in bianco. Tutto questo ci sembra però rafforzare quanto denunciato dalla Filcams Cgil nei giorni scorsi”.

La denuncia di Santini è pesante ed è confermata da Laura Petrillo, segretaria generale Filcams , una dirigente per anni impegnata nei rapporti sindacali con Coop. Petrillo trova curioso che siano proprio delle raccolte firme portate avanti da preposti e svoltesi in orario di lavoro “così come riportato da molti nostri iscritti” ad assumere un livello di veridicità cristallina. “Perché non porsi in modo contrario in assemblea? Cos’è questa? Una nuova idea di democrazia?”.

Petizione fantasma
Ed è anche strana tutta la dinamica di questo “conflitto” perché i firmatari della petizione che contesta il sindacato non lo hanno fatto neppure in modo palese. Lo spiega la coordinatrice Rsu di Coop Alleanza 3.0, Giorgia Volpi: “Per noi decidono i lavoratori. Se questi firmatari fossero venuti in assemblea a convincerci che la nostra idea era sbagliata, che avevamo preso un abbaglio, lo avremmo accettato. Ma non è successo tranne che in un paio di interventi, sui tanti ascoltati. Anzi, alcuni firmatari di quelle raccolte firme, in assemblea davanti a decine di testimoni, hanno ammesso che il problema esiste. Poi hanno cercato di nasconderlo dietro ad un vestito nuovo, addossando colpe al sindacato che non ha fatto altro che esercitare il proprio ruolo: dopo aver segnalato in più occasioni, nelle sedi e nei luoghi deputati, insieme ai delegati sindacali, alcune situazioni che necessitavano un intervento da parte della cooperativa che non è mai arrivato, la Filcams si è vista costretta, suo malgrado, ad attivare degli strumenti diversi, con l’obbiettivo di tutelare e difendere i lavoratori”.

Corrette relazioni sindacali
Il sindacato ritiene sia giusto ripristinare con urgenza corrette modalità, rispetto e riconoscimento del ruolo sindacale e dei delegati (oltre 80 delegati Filcams Cgil eletti con l’ultimo rinnovo)  nei posti di lavoro. L'augurio è  che certi comportamenti vengano bloccati dalla cooperativa e che ci sia la  volontà di ripristinare un dialogo produttivo, nel rispetto dei diversi ruoli, come quello che si è da sempre contraddistinto nel passato, e che nessuno provi più a giocarsela sulla conta delle persone, ritenendo tutto ciò un potenziale pericolo che sposterebbe la discussione ad uno scontro tra colleghi andando ad alzare ulteriormente le tensioni ed i malumori. Anche perché a peggiorare ulteriormente il quadro è la notizia circolata solo in modo ufficioso in questi giorni. Ci sarebbe anche un gruppo di capi di Coop Alleanza iscritti alla Cgil che vorrebbero ora sospendere la tessera. Per ora non sono arrivate comunicazioni ufficiali dai diretti interessati. Ed è ovvio che la sospensione o la disdetta di una tessera sono fatti individuali che non si possono affidare a petizioni o raccolte di firme. Nel frattempo i lavoratori in assemblea hanno votato a larghissima maggioranza l’apertura dello stato di agitazione e daranno corso a iniziative, confermano i dirigenti della Filcams, qualora non si metta fine ad atteggiamenti anti-democratici e offensivi in azienda.