“Polimoda scarica la crisi Covid sui lavoratori”. L’allarme è della Flc Cgil Firenze, preoccupata per la sorte degli 80 amministrativi che lavorano per la scuola fiorentina di moda e design. “Polimoda si è dimostrato il peggior datore di lavoro in questa emergenza”, dice il sindacato, che tra Firenze e provincia ha firmato quasi 100 accordi per l’accesso agli ammortizzatori sociali con istituti di diverse dimensioni privati e misto pubblico privati che operano su tutti i livelli dell’educazione scolastica ed extra scolastica. “L’unico soggetto – spiega la Flc – che è andato esattamente nella direzione opposta è Polimoda, un’associazione senza scopo di lucro partecipata dai Comuni di Firenze, Prato e Scandicci tra l’altro che ha appena sfiorato la crisi”.

E questo “Nonostante un bilancio che supera i 20 milioni di euro, un consuntivo dell’anno 2018/19 chiuso con un avanzo contabile di quasi sei milioni e mezzo di euro e un incremento del patrimonio di oltre sei milioni e 600mila euro, l’ente ha ritenuto di non poter investire una frazione infinitesima di questo avanzo per tutelare quella parte dei propri lavoratori che, a seguito della sospensione della prestazione lavorativa, avrebbero perso parte del proprio salario”.

Mentre tutti i più grandi istituti di formazione nell’ambito moda, privati e for profit, si sono presentati all’esame congiunto per l’avvio degli ammortizzatori sociali con le risorse necessarie per tutelare i propri dipendenti dalla crisi Covid, Polimoda non lo ha fatto. Per questo motivo i lavoratori hanno deciso di dichiarare lo stato d’agitazione e di “accompagnare la ripresa delle attività con iniziative di lotta”.