L’emergenza Covid l’ha reso evidente ma ma era cosa nota già prima. Gli ospedali siciliani – e non solo quelli – per gran parte riescono a assicurare cure grazie al lavoro di medici infermieri e personale socio sanitario con contratti a tempo determinato. E’ arrivato il momento di rispondere positivamente all’esigenza di stabilità di questi professionisti. Lo affermano in una nota i segretari generali di Nidil Cgil e Fp Cgil Andrea Gattuso e Gaetano Agliozzo che sottolineano: “E’ arrivato il momento di avviare subito un percorso di stabilizzazione per le migliaia di precari della sanità regionale. Lavoratori che impegnati anche da anni con contratti atipici, che nel recente periodo di emergenza sanitaria hanno dato un contributo fondamentale al funzionamento dei nosocomi”.

I due dirigenti sindacali hanno portato la richiesta di stabilizzazione fin nelle stanze di Palazzo D’Orleans, ieri in un incontro con l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza. “Ci è stato assicurato- fanno sapere Andrea Gattuso e Gaetano Agliozzo- che la Regione avvierà subito una ricognizione, per sapere, entro luglio, quanti effettivamente sono i precari, in quali settori e da quanto tempo sono impegnati. Si tratta di un primo passo- rilevano- al quale dovrà seguire un piano di stabilizzazioni che oggi è fondamentale sia per garantire i lavoratori che per rafforzare il sistema sanitario, obiettivo quanto più impellente”.

La strada per dare un futuro meno incerto a questi lavoratori e lavoratrici esiste, è la Legge Madia per la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione i cui termini sono stati estesi e prolungati attraverso l’ultima Legge di Bilancio e il Decreto mille proroghe. Per quanti non rientrassero nei criteri voluti dalla norma, Gattuso e Aiuzzo ritengono che: occorre subito concretizzare percorsi e procedure che garantiscano nei tempi più brevi le stabilizzazioni”.