Aere, treni, bus e pullman. Ma anche camion e logistica. Prima tutti fermi ora su strade e binari distanziati e rallentati e gli ammortizzatori sociali che un po’ arrivano e un po’ no. Ma affitto, bollette e carrello della spesa pagare si devono. Lavoratori e famiglie non riescono più ad andare avanti. È questo il grido d’allarme lanciato dai segretari nazionali di Filt Cgil Stefano Malorgio, Fit Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti Claudio Tarlazzi in una lettera inviata al Garante degli scioperi e per conoscenza anche all'Inps e alle ministre del lavoro Nunzia Catalfo e dei trasporti Paola De Micheli sottoòineando che “si sta mettendo seriamente a rischio la tenuta di questi settori e difficilmente potrà ancora a lungo essere garantita la prestazione lavorativa in assenza almeno di una qualche forma di sostegno al reddito e senza una concreta riduzione dei tempi di attesa per percepirla”.

La missiva è inviata al Garante degli scioperi perché a lui è indirizzata una richiesta precisa: "Un deciso intervento della Commissione di garanzia sugli scioperi, che ha tra gli altri anche il potere di intervenire su comportamenti illegittimi che potrebbero determinare l'insorgenza del conflitto o l'aggravamento dei conflitti in corso – affermano Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi - non è più rinviabile. In mancanza di un deciso intervento risolutorio come segreterie nazionali saremo tenuti a rappresentare e canalizzare tali criticità in ogni forma lecita e estesa di protesta prima che queste sfocino in forme diffuse e non più controllabili di astensioni spontanee”.

La questione da risolvere è nota e, purtroppo, non riguarda solo questo settore ma i dirigenti sindacali affermano: “I ritardi accumulati nell'erogare le dovute indennità economiche, unite ai ritardi nell'erogazione delle casse integrazioni cui si è fatto ricorso nella fase di lockdown, stanno producendo una situazione sociale non più sostenibile e stanno alimentando in modo costante l'allarme e la tensione tra i lavoratori, anche alla luce degli sforzi richiesti per assicurare comunque la continuità del servizio indispensabile”.