Sono 80 e sono stanchi di ricevere promesse poi non mantenute. Sono i dipendenti della Dusty azienda etnea che ha vinto la commessa settennale di Barcellona Pozzo di Gotto, secondo comune per densità di popolazione della provincia di Messina, per l’igiene ambientale. Sono mesi che il salario, faticosamente guadagnato, viene erogato con il contagocce sotto forma di acconti, quando arrivano. E’ successo così ad aprile, quando in pieno lockdawn, loro hanno garantito raccolta dei rifiuti e pulizia della città, è successo  a maggio e tutto lascia presupporre che continui ad accadere. Senza salario non si può vivere, giustamente sostengono i lavoratori e il servizio in queste settimane è stato garantito dal loro senso di responsabilità. Senso di responsabilità che però l’Azienda ha poco nei confronti dei propri dipendenti e il Comune di Barcellona sembra avere ancora meno. È l’Ente locale, infatti, che nonostante abbia riscosso la Tari (la tassa comunale sui rifiuti, ndr) non salda le fatture al committente dell’appalto.

Oggi all’interno dell’impianto si è tenuta l’assemblea dei lavoratori, hanno discusso non solo della mobilitazione da mettere in campo per ottenere le spettanze arretrate e l’impegno alla puntualità dei salari futuri, ma anche di come richiamare la Dusty al rispetto dell’accordo assunto con l’Fp Cgil e con la Cisl Fit di trasformare i contratti a tempo parziale in contratti a tempo pieno. Anche in questo caso impegno disatteso. Ed allora l’Assemblea ha deciso, il 24 braccia incrociata, mezzi fermi, rifiuti non raccolti. Sarà sciopero