Stato di agitazione alla Ast di Terni. I sindacati e le rsu l’hanno deciso dopo una riunione straordinaria e urgente in videoconferenza. L’amministratore delegato dell’azienda ha infatti riconfermato, che ad oggi, non ci sono trattative bilaterali per la vendita del sito e che la procedura si aprirà con l’avvio del nuovo anno economico. Una comunicazione che preoccupa non poco Fim, Fiom,Uilm, Fismic, Ugl e Usb.

Al momento ci sono 4 manifestazioni informali di interesse p rlo stabilimento: Marcegaglia, Arvedi e due soggetti che si sono rivolti direttamente alla Holding e su cui la direzione aziendale ha voluto mantenere riservatezza. Ma c’è anche un calo importante di volumi produttivi e la comunicazione di una fermata estiva, compresa tra l’ultima settimana di luglio e le prime due di agosto, che non non escludono un ulteriore prolungamento. E’ stata anche manifestata la volontà di non rinnovare i contratti a 17 lavoratori interinali sui 25 totali che andranno a scadenza a giugno. Un quadro d’insieme, a dir poco, preoccupante per i sindacati che rivela “la volontà di depotenziamento del sito come più volte denunciato”. Per questo è stato proclamato lo stato di agitazione per tutto il sito, “attivando da subito interlocuzioni con le istituzioni locali e regionali, i parlamentari italiani ed europei eletti in Umbria, facendoli partecipi degli eventi dopo le rassicurazione avute al Mise. Inoltre, verrà avviato un percorso di confronto con i lavoratori.