Sì è tenuta oggi (12 giugno), la videoconferenza, convocata dal ministero dello Sviluppo economico, per una verifica della situazione delle acciaierie di Piombino, di proprietà del gruppo indiano Jindal Jsw. Oltre alle organizzazioni sindacali erano collegate tutte le Istituzioni locali, il ministero dell’Ambiente, l’Autorità portuale, Invitalia, Rfi, nonché il commissario delle attività ex Lucchini.

"Jindal ha lamentato una difficile situazione economica legata a problemi di liquidità, richiedendo nei fatti un intervento a sostegno da parte del Governo italiano. Come Fiom, abbiamo sottolineato in modo deciso che la situazione di Piombino, oltre ad essere molto preoccupante, sta diventando inaccettabile. Non è possibile, infatti, che a distanza di due anni Jsw sia così pesantemente inadempiente rispetto agli impegni sottoscritti, a partire dal fatto che non ha ancora predisposto un piano industriale per lo stabilimento di Piombino. Piano di rilancio che deve essere presentato in tempi brevi, se si intende salvaguardare il patrimonio industriale piombinese. Così come è evidente a tutti la necessità che l’azienda si doti di una governance italiana all'altezza degli impegni che dovrà affrontare e che ad oggi risulta del tutto inadeguata". Così, in una nota congiunta, Mirco Rota, coordinatore Fiom nazionale per Jindal, Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana, e David Romagnani, segretario generale Fiom Livorno.

"Per quanto ci riguarda, il governo deve porre questa vertenza tra le sue priorità, inserendola a pieno titolo tra gli impegni dell’annunciato piano nazionale per la siderurgia. Infine, guardiamo positivamente all’eventuale ingresso di Invitalia nella compagine societaria, a sostegno del rilancio industriale di Piombino, così come l’intenzione da parte di Rfi di continuare il rapporto commerciale in essere e di valutare una possibile collaborazione societaria. A questo punto, visto l’impegno che la proprietà di Jsw si è assunta con il ministro Patuanelli per la presentazione di un piano industriale in tempi brevi, il Governo solleciti l’azienda affinché non venga perso altro tempo. La sottosegretaria Alessia Morani riconvocherà il tavolo non appena verrà consegnato al governo il piano industriale", concludono i tre dirigenti sindacali.