Gran parte di lavoratori e lavoratrici del colosso dell’energia lavorano in remoto da inizio lockdawn, gli operativi, invece, garantiscono a tutti noi di poter accendere la luce, utilizzare elettrodomestici e pc, agli ospedali di poter funzionare. Finita la fase del tutti a casa per garantire salute e sicurezza ai proprio dipendenti l’Enel ha deciso di prolungare la modalità di lavoro a distanza ed allora seduti attorno ad un tavolo Azienda e Filctem Cgil, Flaei Cisl Reti e Uiltec Uil, hanno siglato il “Regolamento per lo smart working in periodo di emergenza”. Secondo le segreterie delle tre categorie era “urgente stabilire alcune norme, diritti e garanzie per tutelare maggiormente tutti i lavoratori che sono stati messi in sicurezza grazie a questa modalità lavorativa che, tuttavia, applicata in forma continuativa, ha cambiato radicalmente la propria natura.

La prima questione è stata quindi quella di riconoscere il diritto alla disconnessione fuori dalle normali fasce orarie di lavoro: nelle pause pranzo, nei fine settimana e nei giorni festivi. Inoltre abbiamo codificato la necessità di riconoscere un recupero psicofisico”. L’accordo prevede, inoltre l’utilizzo della strumentazione informatica, pc stampanti ecc., presso il domicilio dei dipendenti per rendere il lavoro “confortevole”. Si sono garantiti, inoltre, a tutti anche a coloro i quali non li avevano prima, i buoni pasto.

Chiunque abbia sperimentato il lavoro agile sa quanto grande sia il rischio di isolamento e spaesamento. Per questa ragione i sindacati sottolineano che: “In questa fase non è assolutamente secondario assicurare un forte livello di coinvolgimento di tutti i lavoratori prevenendo forme di esclusione, attraverso frequenti incontri per tutti i colleghi della propria unità. Saranno promosse iniziative volte ad evitare discriminazioni di genere per non penalizzare professionalmente chi si trova a gestire una quotidianità effettivamente complessa”.
Come è ovvio, poi, il lavoro svolto ca casa ha bisogno di un sapere specifico: “La formazione svolgerà un ruolo fondamentale nell’accompagnare i lavoratori durante questo delicato periodo, in coerenza con quanto previsto dal Ccnl sulla valorizzazione dello strumento formativo per l’innovazione, l’occupabilità, la crescita e lo sviluppo, nei nuovi orizzonti organizzativi”.

Infine, parte importante del Regolamento è quella che riguarda i diritti sindacali. In smart worcking c’è bisogna forse di più tutela di quanto si lavora in azienda, per tale ragione Filctem Cgil, Flaei Cisl Reti e Uiltec Uil hanno chiesto venisse messo nero su bianco che: “ai lavoratori in S.W. emergenziale saranno garantiti gli stessi diritti e le stesse libertà sindacali previsti dal contratto nazionale e dagli accordi aziendali. Sarà pertanto garantita la possibilità di partecipare alle assemblee sindacali su apposite piattaforme tecnologiche”.