“Passi avanti nella revisione del sistema di classificazione del personale del comparto delle funzioni centrali, così come previsto dal passato contratto, che dovranno necessariamente proseguire”. A darne notizia è la Funzione pubblica Cgil nel resoconto della riunione di oggi (22 ottobre) all'Aran della Commissione paritetica sui sistemi di classificazione del personale.

L'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, fa sapere il sindacato, “ha presentato una ‘Ipotesi di lavoro per la revisione del sistema di classificazione del personale’ sulla quale si è svolto il confronto che si sostanzia su un sistema articolato su tre aree (di supporto, operativa e funzionariale), con la previsione di un solo accesso dall'esterno per ogni area e la previsione di gruppi e famiglie professionali. La proposta – spiega la Fp Cgil – contiene inoltre un'analisi delle criticità riscontrate nell'istituto delle progressioni economiche orizzontali, ipotizzando l'adozione di modalità che ‘sdoppino’ l'attuale istituto in modo da dare risposta sia all'esigenza di inclusività (tramite il riconoscimento dell'esperienza professionale) sia all'esigenza di selettività (tramite il riconoscimento dell'acquisizione di più elevate capacità professionali)”.

Inoltre, continua il sindacato, “Aran inserisce poi la proposta di un potenziamento dell'utilizzo delle posizioni organizzative mediante la previsione di incarichi ‘manageriali’ o ‘professionali’, in riferimento rispettivamente ad incarichi correlati a responsabilità di risultato o a responsabilità derivanti dallo svolgimento di funzioni richiedenti l'iscrizione ad albi professionali. In virtù della caratteristica di ‘investimento sull'organizzazione’ si ipotizza la possibilità di destinare a questo istituto risorse specifiche per non gravare sui fondi per la contrattazione decentrata”.

Come Fp Cgil, prosegue, “abbiamo apprezzato l'obiettivo di convergere verso un modello unico di classificazione per l'intero comparto delle funzioni centrali, precisando tuttavia che vanno tenute a riferimento le esperienze più evolute all'interno del comparto, in modo da rispondere alle dichiarate esigenze di flessibilità e dinamicità del sistema per mettere le amministrazioni in condizioni da poter rispondere con tempestività alle evoluzioni dei processi lavorativi nella Pa. Abbiamo poi espresso apprezzamento per il recepimento nella proposta di alcuni elementi che fanno parte della nostra proposta e che avevamo anticipato nel precedente incontro, come la necessità di riconoscere l'esperienza professionale e la peculiarità di alcune professionalità specifiche”.

Tuttavia, precisa la sigla, “abbiamo considerato insufficienti le soluzioni ipotizzate sia per quanto riguarda l'individuazione delle tre aree, che sostanzialmente ripropongono la struttura attuale e non prevedono di fatto il superamento definitivo dell'attuale prima area, sia per la soluzione individuata per le specifiche professionalità, con la previsione di utilizzare l'incarico di posizione organizzativa. Per questo abbiamo chiesto di ragionare sull'istituzione di una terza area riservata a professionisti e alte specialità, in tal caso superando l'ipotesi di una terza area di bassa qualificazione professionale. Abbiamo poi evidenziato come nel testo di Aran siano da inserire e sviluppare sia il tema delle declaratorie di area che quello relativo agli accessi nelle aree, elementi indispensabili per verificare la coerenza della proposta con gli obiettivi del superamento dell'attuale prima area e del fenomeno del mansionismo”.

“Nell'interlocuzione abbiamo introdotto l'ipotesi di percorsi formativi in entrata differenziati a seconda del titolo di studio posseduto dal lavoratore (scuola dell'obbligo o diploma per l'area operativa; laurea triennale, vecchio ordinamento o magistrale per quella funzionariale), nonché la necessità di prevedere accessi anche dall'interno con percorsi selettivi ed esperienza professionale utilizzabile in mancanza del titolo di studio richiesto per l'accesso dall'esterno. In conclusione riteniamo che la seduta di oggi abbia contribuito a far fare dei passi avanti significativi nei lavori della Commissione e che negli incontri prossimi dovranno necessariamente proseguire per traguardare gli obiettivi che da ultimo ci siamo dati con il documento presentato nell'incontro unitario del 10 ottobre scorso. La prossima riunione della commissione dovrebbe essere fissata entro il mese di novembre”, conclude la Fp Cgil.