Sciopero nazionale di otto ore per l’intero turno delle lavoratrici e dei lavoratori del settore grafici editoriali. Lo hanno indetto per oggi, venerdì 25 ottobre, Slc Cgil e Uilcom Uil. Previsto anche presidio e conferenza stampa a Milano, di fronte la sede di Assografici in piazza Castello, 28, dalle ore 10.

Lo sciopero e il presidio, spiegano, “sono organizzati per dire no a soluzioni contrattuali che vedano parti economiche fisse della struttura salariale convertite in welfare; a modifiche strutturali all’attuale sistema degli orari di lavoro senza la definizione dei corrispettivi trattamenti economici; a una vigenza contrattuale non equilibrata con l’aumento economico proposto. Il contratto collettivo è scaduto ormai il 31 dicembre 2015, e i lavoratori hanno diritto a un contratto dignitoso, dopo aver patito, negli ultimi anni, pesanti e durature conseguenze dovute alla crisi del settore editoriale”.

Le ragioni dello sciopero “risiedono nella contrarietà a soluzioni contrattuali che vedano parti economiche fisse della struttura salariale convertite in welfare; alle modifiche strutturali all’attuale sistema degli orari di lavoro senza la definizione dei corrispettivi trattamenti economici e alla vigenza contrattuale non equilibrata con l’aumento economico proposto”, si legge in un comunicato.

“Il contratto collettivo nazionale, scaduto ormai il 31 dicembre 2015, quale strumento fondamentale per la regolamentazione del settore, deve essere rinnovato in tempi brevi e a condizioni dignitose per le lavoratrici e i lavoratori del settore”, dichiara Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil.

È urgente concludere positivamente la vertenza contrattuale, per affrontare con rapidità i temi riguardanti la rilevante trasformazione industriale e il futuro di un settore strategico per sistema produttivo e culturale del nostro Paese”, conclude la sindacalista. 

I sindacati rivendicano l’urgenza di giungere, in tempi rapidi, alla sottoscrizione del contratto collettivo nazionale, al fine di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici del settore il giusto aumento salariale e la tutela dei diritti normativi acquisiti.