Cambia la proprietà, scattano i licenziamenti. È quanto sta accadendo ai dipendenti della Lachiver Laboratori, la storica azienda veronese fondata nel 1978 (ma evoluzione di un’attività chimica e farmacologica che risale alla fine dell’Ottocento) e specializzata in analisi ambientali, acquistata nel giugno scorso dalla Lifebrain Analytics. Appena due mesi dopo, il 10 settembre scorso il nuovo management ha comunicato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 19 lavoratori (su 26 complessivi).

Immediata la reazione dei sindacati, che hanno organizzato due giornate di sciopero, giovedì 26 e venerdì 27 settembre, con presidio davanti ai cancelli dell’azienda. Per oggi (lunedì 7 ottobre) alle ore 15, presso la sede aziendale (in via Ca' di Mazzè), è convocato un incontro per trovare una soluzione, che certamente non si annuncia facile. A complicare le cose c’è anche il fatto che ai lavoratori, considerato che l’azienda è sana e che la procedura non è dovuta a situazioni di crisi, non possono essere concessi gli ammortizzatori sociali.

“Si ripete un film già visto negli ultimi anni troppe volte nel nome del dio denaro”, spiega Nicola Spadavecchia (Filcams Cgil Verona). “La vecchia proprietà di Lachiver Laboratori, azienda sana sia economicamente sia finanziariamente, con un importante portafoglio clienti, a inizio agosto vende quasi la totalità delle quote societarie alla Lifebrain Analytics, senza preoccuparsi del destino dei propri dipendenti”. La Lifebrain Analytics, gruppo fondato in Austria nel 2013 e controllato dal fondo Investindustrial (che ne detiene il 96 per cento delle azioni), è tra i maggiori provider italiani di analisi cliniche di laboratorio: è presente in 16 regioni con 325 sedi, con un fatturato 2019 stimato in 155 milioni di euro.

“La Lifebrain, passate le ferie estive, si presenta nel miglior modo che possa fare una società del suo calibro, cui interessa solo portare a casa il massimo profitto di un’operazione finanziaria speculativa, naturalmente non curandosi del disastro sociale che si lascerà alle spalle”, prosegue Spadavecchia: “Una notizia drammatica per tutti i dipendenti di questa ditta storica che, non avendo diritto ad alcun ammortizzatore sociale, si ritrovano all'improvviso catapultati nel girone dantesco dei disoccupati”.

L’intenzione della nuova proprietà, spiegano i sindacati, è quella di accorpare il laboratorio di analisi veronese ad altri laboratori dislocati in una sede diversa, lasciando a Verona soltanto un piccolo presidio di personale sia amministrativo sia tecnico per ricevere i campioni da analizzare e realizzare i prelievi all’esterno. “Ci troviamo di fronte – conclude l’esponente della Filcams Cgil territoriale – a una procedura inspiegabile ma soprattutto intollerabile, che ostacoleremo e affronteremo con determinazione e tutti i mezzi a disposizione”.

Sulla vertenza è da segnalare anche la presa di posizione delle aziende Lachiver Alimenti e Lachiver Servizi. “Il gruppo Lachiver era formato da tre società distinte e indipendenti, che condividevano alcune strategie commerciali e, ovviamente, il nome deciso dai fondatori della prima società”, spiegano le due imprese: “Negli scorsi mesi i soci di Lachiver Laboratori hanno autonomamente avviato una trattativa di cessione del 100 per cento delle quote a una società esterna, che si è ultimamente concretizzata”. Lachiver Alimenti e Lachiver Servizi si dicono “totalmente estranee alle vicende che hanno riguardato Lachiver Laboratori, per le quali si ritrovano anzi danneggiate sia dal punto di vista dell'immagine (sui media è stato più volte riportato il nome Lachiver senza specificare Laboratori), che da quello commerciale”. Infine, esprimono “tutta la loro solidarietà agli amici e colleghi inaspettatamente raggiunti dal provvedimento di licenziamento”.

(mt)