Un nuovo colpo di scena nella lunga vertenza della Pernigotti, la storica azienda dolciaria (fondata nel lontano 1860) di Novi Ligure (Alessandria). La proprietà turca dei fratelli Toksöz, dopo aver improvvisamente annullato nei giorni scorsi gli accordi preliminari firmati con Giordano Emendatori e con la cooperativa torinese Spes per la cessione delle produzioni, altrettanto improvvisamente ha annunciato nella serata di martedì 1° ottobre la vendita della divisione “ice & pastry” (gelateria e pasticceria) al gruppo Optima, leader mondiale nella produzione di ingredienti per il gelato. La vendita viene illustrata in dettaglio a governo e sindacati nel vertice di oggi (mercoledì 2 ottobre) a Roma, convocato presso la sede del ministero dello Sviluppo economico.

“Nel gruppo Optima abbiamo trovato sia il soggetto ideale cui cedere la divisione, sicuri di affidarla ai migliori professionisti del settore per farla crescere e prosperare, sia un possibile partner di lungo periodo con cui collaborare nei prossimi anni a progetti sinergici”, ha annunciato il direttore finanziario di Pernigotti Pierluigi Colombi. Il gruppo Mec3-Optima (fondato nel 1984 da Giordano Emendatori, passato poi nel 2014 al fondo statunitense Riverside e nel 2016 agli inglesi Charterhouse Capital Partners) potrà commercializzare il marchio “Pernigotti maestri gelatieri italiani”, affiancandolo a quelli di Modecor (produzione di decorazioni per pasticceria, acquistato nel 2017) e Giuso Guido (produzione di composti per gelateria e pasticceria artigianali, acquistato nel 2018). La società turca, invece, resterà titolare del marchio “Pernigotti 1860” e manterrà anche la proprietà dell'impianto di Novi Ligure, concentrando la produzione (già ripartita il 23 luglio scorso) su preparati per gelato, cioccolato, praline e torrone.

La vicenda della storica azienda dolciaria inizia il 6 novembre 2018, con la decisione della proprietà (la Pernigotti è della Sanset Gida dei fratelli turchi Toksöz, che nel 2013 l’hanno acquisita dal gruppo italiano Averna) di chiudere lo stabilimento ma mantenere il marchio. La vertenza, segnata dalla mobilitazione dei lavoratori (92 dipendenti e circa 50 addetti in somministrazione) e da numerosi incontri al ministero, si incanala verso il percorso della reindustrializzazione. Dopo una selezione durata mesi si arriva, il 6 agosto scorso, alla firma dell’accordo preliminare con due società subentranti e al sostanziale salvataggio della Pernigotti. Gli accordi, però, avrebbero dovuto essere firmati lunedì 30 settembre, ed è qui che la situazione precipita.

Mercoledì 25 settembre la Pernigotti rompe le trattative con l’imprenditore emiliano Giordano Emendatori (che, per ironia della sorte, è il fondatore del gruppo ora acquirente) per la cessione del ramo gelati, mentre venerdì 27 la proprietà turca comunica alla cooperativa torinese Spes il recesso dal contratto preliminare per la cessione del comparto cioccolato e torroni. I due subentranti avrebbero assunto l’intero personale e puntato sulla valorizzazione del territorio novese, con l’obiettivo di costituire una newco che, in prospettiva, avrebbe rilevato lo stabilimento. Giordano Emendatori avrebbe prodotto in proprio e preso anche il marchio Pernigotti, mentre la Spes avrebbe prodotto in conto terzi per i Toksöz, che avrebbero per questo ramo d’azienda mantenuto anche il marchio per la commercializzazione dei prodotti.

(mt)