Le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti in merito ai "suoi propositi di riconoscere agli insegnanti italiani un trattamento stipendiale più dignitoso di quello attuale" sono accolte "con favore" dalla Flc Cgil, il sindacato della conoscenza, che però auspica che. "oltre agli annunci" si entri "concretamente nel vivo della questione".

"I propositi, infatti - puntualizza la Flc in una nota -, per essere credibili, devono uscire dalle notizie giornalistiche ed agire l’unico vero terreno abilitato a farlo: il confronto sindacale ed il contratto. Per quanto riguarda il confronto sindacale basterebbe attivare i tavoli tematici su scuola, università, ricerca e Afam, che sono stati istituiti dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con la sottoscrizione dell'intesa avvenuta il 24 aprile 2019 fra lo stesso presidente del Consiglio e sindacati. In quella sede, ad esempio, si potrebbe incominciare a discutere di una più razionale utilizzazione dei fondi per la formazione in senso meno individualistico, dell’inclusione dei precari o di come avvicinarsi alla media degli stipendi europei, di come utilizzare meglio le residue risorse  del bonus premiale oggi comunque per contratto già facenti parte del salario accessorio e della contrattazione di scuola".

La Flc ricorda che "al ministro e alla politica non deve sfuggire la necessità di investire risorse significative per far funzionare scuole e per adeguare gli stipendi di una intera categoria che conta oltre 1,2 milioni di addetti e che ha gli stipendi più bassi di tutto il pubblico impiego. In attesa che le intenzioni positive del ministro si traducano nella giusta misura degli stanziamenti dedicati al contratto istruzione e ricerca 2019-21 nella legge di bilancio 2020, ci aspettiamo l'apertura immediata dei tavoli di confronto per discutere tempi e modalità del recupero del potere d'acquisto nel triennio e della valorizzazione professionale di tutto il personale", conclude il sindacato.