Nella giornata di oggi (23 settembre) i sindacati dei metalmeccanici di Terni hanno nuovamente incontrato, come concordato nella riunione precedente, il management di Ast per continuare ad esaminare il provvedimento di cassa integrazione ordinaria. "Come avvenuto nel precedente incontro le organizzazioni hanno richiesto di nuovo di poter avere delucidazione rispetto ai piani produttivi, relativo mix, e impianti coinvolti. Inoltre sono state chiesti dati rispetto a forza occupazionale totale di Ast, numero di persone coinvolte dal provvedimento, monte ore ferie accumulato, relativa gestione degli eventuali scarichi dei lavoratori somministrati". È quanto si apprende da una nota congiunta.

I sindacati sono però delusi. "L’azienda - spiegano -, a fronte di quanto richiesto, si è limitata a dire che il provvedimento riguarderà 700 dipendenti diretti, per quanto riguarda il personale somministrato sarà aperta una cig per gestire gli scarichi produttivi rispetto ai reparti di appartenenza. Dobbiamo registrare - quindi - che da parte dell’azienda non c’è stata risposta sugli altri temi richiesti, che ovviamente riteniamo utili per poter effettuare una discussione seria e costruttiva che ci metta nelle condizioni di poter affrontare questa fase complicata di Ast".

Le parti hanno convenuto di aggiornare l’incontro al 26 settembre, "auspicando che sia la volta buona per far chiarezza, nel rispetto dei ruoli e delle parti. Ribadiamo che è un paradosso il fatto che dal 4 settembre ad oggi un’azienda importante come Ast non sia in grado di - o “peggio ancora non voglia” - eliminare la confusione generata finora, che ha conseguenze negative solo sui lavoratori".

I sindacati concludono: "Responsabilmente come sempre fatto, espleteremo tutto il percorso, ma è evidente però che questo atteggiamento aziendale conferma il più volte denunciato problema di corretta gestione del sistema delle relazioni sindacali".

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