Entra nel vivo il percorso per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare e della cooperazione industriale, in scadenza il 30 novembre, che interessa circa 400 mila lavoratrici e lavoratori suddivisi in oltre 36 mila aziende grandi e piccole. Per oggi (giovedì 5 settembre) è prevista a Roma l’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati: l’appuntamento è alle ore 10 al Teatro Brancaccio (in via Merulana 244), le conclusioni sono affidate al segretario generale Cgil Maurizio Landini. Martedì 10 settembre si aprono ufficialmente a Roma le trattative per il rinnovo, che Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil affrontano partendo dalla piattaforma approvata nel luglio scorso.

“Un appuntamento molto importante per la nostra categoria che, come successo già quattro anni fa, riunisce delegate e delegati alla vigilia dei rinnovi di questi due importantissimi contratti”: così il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni introduce, dai microfoni di RadioArticolo1, l’assise di cui oggi aprirà i lavori. “Sono chiamati a intervenire tutti coloro che hanno partecipato al percorso democratico di costruzione delle piattaforme, che nel luglio scorso sono state approvate all'unanimità da oltre 350 rappresentanti di Flai, Fai e Uila”, continua l’esponente sindacale, sottolineando il percorso di formazione della piattaforma “che abbiamo voluto ampio e partecipato. L'assemblea ha proprio questo segno, quello della partecipazione vera delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto del corpo militante dei nostri delegati”.

Con il rinnovo Flai, Fai e Uila intendono “incrementare le tutele, migliorare le condizioni di vita e di lavoro, redistribuire adeguatamente la ricchezza che si sta generando nel comparto alimentare”. Le due piattaforme affrontano numerosi temi: dalle relazioni industriali (si chiede l’avvio di percorsi sperimentali volti a introdurre forme di partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle imprese e di prevedere tutele adeguate in caso di cambio d’appalto) allo sviluppo professionale, dall'organizzazione del lavoro (con l’affermazione del diritto soggettivo alla formazione e la proposta di almeno otto ore di formazione continua annua per tutto il personale) alla formazione, dal mercato del lavoro (si sollecita l’ampliamento a tutte le forme di contratti a termine del diritto di precedenza) all’orario, dalla staffetta generazionale alla salute e sicurezza (la proposta è di incrementare di otto ore mensili le agibilità sindacali degli Rls e di istituire una giornata dedicata a questa materia).

Per quanto riguarda il salario, i sindacati rivendicano un aumento di 205 euro nel quadriennio. “La scelta di un simile incremento trova fondamento nelle straordinarie performance del settore alimentare che, in questi anni, ha raggiunto risultati che non hanno eguali negli altri settori del manifatturiero italiano”, spiegano i sindacati, rimarcando che “nel 2018 il made in Italy agroalimentare nel mondo ha toccato i 41 miliardi di euro, aumentando del 2,5 per cento, nonostante le tensioni tra Stati Uniti e Cina abbiano comunque rallentato la crescita rispetto all'anno precedente”. Flai, Fai e Uila, infine, ricordano che “il prossimo contratto avrà validità quattro anni, un periodo lungo in cui è necessario difendere il potere d’acquisto delle retribuzioni e aumentare la capacità di spesa di lavoratrici e lavoratori”.

“Con l’assemblea rimettiamo al centro il protagonismo delle delegate e dei delegati”, riprende Mininni: “Ci interessa ascoltarli, ci interessa capire cosa succede, ad esempio, nelle fabbriche interessate dalla cosiddetta innovazione 4.0 e cosa in quelle dove invece i ritmi di lavoro crescono sempre di più. È un importante momento di socializzazione, dove confrontarsi su modelli produttivi, organizzazione del lavoro, condizioni di vita e di lavoro”. Ad aprire l’assemblea sarà un breve filmato nel quale Andrea Gianfagna, già segretario generale della Filziat e della Federbraccianti (dalla cui unione nacque la Flai), ricorderà “come negli anni sessanta – aggiunge l’esponente sindacale – si conquistò il primo contratto unitario dell’industria, ma soprattutto si conquistò, prima ancora dello Statuto dei lavoratori, il diritto del delegato come agente contrattuale”. E così conclude il segretario generale Flai: “Noi pensiamo che il delegato sindacale sia il punto di riferimento, il primo agente contrattuale per cambiare le condizioni di vita nel posto di lavoro. Bisogna sempre partire dai delegati, ed è al loro protagonismo che quest’assemblea è dedicata”.