Braccia incrociate e presidio oggi (2 settembre) alla Orsa Foam di Gorla Minore, in provincia di Varese, dopo l'infortunio di venerdì scorso costato la vita a Davide Misto, operaio di 39 anni morto schiacciato dai rulli di un macchinario dell'azienda attiva nella produzione di poliuretano espanso flessibile. “In meno di due mesi ci sono stati due infortuni gravissimi”, denunciano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, le categorie dei chimici, che hanno indetto due ore di sciopero, dalle 13 alle 15.

L’azienda – sottolineano i sindacati – deve prendersi la responsabilità di quanto è accaduto senza celarsi dietro l’alibi della fatalità o della causalità. Avevamo denunciato la sottovalutazione dei rischi e le lacune organizzative, strumentali, formative o attinenti alla vigilanza e il controllo nei luoghi di lavoro dal punto di vista della prevenzione a livello internazionale, con la speranza che il messaggio arrivasse anche alla direzione dell’Orsa, ma i fatti dimostrano il contrario”.

Il pensiero dei sindacati va ai familiari del lavoratore morto ieri e ai suoi colleghi. “Lo sciopero ha lo scopo di rafforzare il nostro grido di rabbia nei confronti di aziende che permettono ancora nel 2019 di morire sul posto di lavoro. È fondamentale la partecipazione di tutti i lavoratori al presidio: uniamoci in questa lotta a favore della prevenzione e della sicurezza”.

A NAPOLI BRACCIANTE MUORE STRONCATO DA UN MALORE
Un’altra vittima nello scorso fine settimana si è registrata a Varcaturo a Giugliano, lungo il litorale domizio, nel Napoletano. Sarà l'autopsia ad accertare le cause della morte di Pasquale Fusco, 55 anni, stroncato da un malore, forse un infarto, mentre lavorava come bracciante in nero in una serra di meloni. Sul caso, avvenuto in giornate con temperature elevate, indagano i carabinieri. “Una tragedia – dichiarano in una nota il segretario generale della Cgil Napoli, Walter Schiavella, e il numero uno della Cgil Campania e Napoli, Giuseppe Carotenuto – che riporta drammaticamente all'attenzione la condizione di tanti braccianti italiani ed extracomunitari, impegnati nei campi, che continuano ad essere sfruttati e sottopagati”. In centinaia alle prime luci dell'alba, aggiungono i sindacalisti della Cgil, “si ritrovano nelle rotonde alla ricerca di qualche ora di lavoro precario a condizioni economiche mortificanti. La lotta allo sfruttamento, all'illegalità e al lavoro nero devono rappresentare il vero segno di discontinuità dell'azione di qualsiasi governo. Anche quest'estate siamo stati in campo con il sindacato di strada. Chiediamo al nuovo governo di mettere tra le priorità la riapertura di un tavolo per la piena applicazione della legge 199, mettendo in campo azioni strutturali di contrasto e prevenzione di questi fenomeni”.