Le difficoltà dovute alla carenza di personale negli enti locali della provincia di Bergamo "si sono aggravate ulteriormente dopo l'approvazione del cosiddetto decreto Quota 100 che, pur permettendo agli enti la sostituzione immediata dei dipendenti che vanno in pensione, sta svuotando molti Comuni, che oggi si ritrovano senza personale né struttura in grado di avviare le assunzioni necessarie a sostituirli". E’ l’allarme della Fp Cgil di Bergamo che rilancia "l'emergenza personale per gli enti locali".

I dipendenti degli enti locali nella provincia di Bergamo "si sono ridotti nell'ultimo decennio (2007/2017) di 505 unità", a seguito delle "norme che, a partire dall'anno 2010, hanno ridotto la capacità dei Comuni di assumere personale", si spiega. "L'effetto di queste politiche - denuncia il sindacato - ha determinato la riduzione dei servizi erogati e, in contemporanea, l'aumento della spesa per consulenze e servizi esterni".

Ora, si ricorda, "dall'anno 2019 le norme hanno concesso ai comuni la possibilità di assumere nel limite del 100% dei cessati". Ma "purtroppo questa novità ha colto i comuni impreparati". Per la Fp Cgil di Bergamo "una proposta concreta per velocizzare, qualificare e razionalizzare de subito queste procedure riteniamo possa essere la gestione consorziata dei concorsi di assunzione da parte dei diversi Comuni bergamaschi; questa proposta permetterebbe una riduzione dei costi per espletamento delle procedure concorsuali e sarebbe utile per quegli enti che si trovano in serie difficoltà operative".