Esprimiamo il nostro commosso cordoglio ai familiari del camionista morto ed auguriamo pronta guarigione al collega ferito”, così Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti in merito alle vittime dell’incidente sulla A14 in cui è rimasto coinvolto un’autista di mezzo pesante aggiungendo che “è difficile ormai trovare le parole proviamo solo un senso di sgomento per quanto avviene nei luoghi di lavoro dove non si contano più i morti, i feriti, le persone rimaste invalide”.

“Abbiamo effettuato - proseguono le organizzazioni sindacali - lo sciopero generale dei trasporti del 24 e 26 luglio anche per richiamare con forza quale priorità la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell’ambito dei luoghi di lavoro. Quello dell’autista è un luogo itinerante che ha bisogno di maggiore attenzione e prevenzione, a partire dai servizi e dalle infrastrutture per la sosta. Ribadiamo ancora una volta, con forza, che è necessario fermare questa sequela di morti e per farlo bisogna che ogni soggetto responsabilmente, in questo Paese, faccia la propria parte e ciò non vale solo per il sindacato. Le istituzioni, da chi controlla a chi ha il dovere di operare per far aumentare gli standard della sicurezza, come il Governo ed i Ministeri dei Trasporti e del Lavoro, devono rendere operativi investimenti nella prevenzione della sicurezza, ma anche il sistema delle imprese che continua a chiedere contributi per l’autotrasporto, ma molto spesso esige dagli autisti turni massacranti o sotterfugi per raggirare le norme sulle ore di guida e di riposo.

“Chiediamo ai ministri - affermano infine Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - di essere convocati per discutere di questi temi al di là delle buone intenzioni, alla luce dei dati che ci dicono che in Italia muoiono ogni anno un autista di mezzi pesanti ogni due giorni. Ciò non rappresenta un paese civile; è ora di un cambio di passo vero sulla sicurezza di chi lavora”.