Durante gli scioperi dei trasporti del 24 luglio, nel Veneto sono previsti: presidi e volantinaggi nel porto di Venezia, negli interporti di Padova e Verona, presidi e volantinaggi nelle aziende di Vicenza e Treviso, Lo stesso nelle stazioni ferroviarie di Venezia, Mestre, Verona. Sono previsti incontri con la Prefettura di Padova e di Verona. Infine, presidio e volantinaggio per informare l’utenza sulle ragioni dello sciopero in aeroporto a Venezia il 26 luglio.

“Con questo sciopero afferma Renzo Varagnolo, segretario generale Fil Veneto –, intendiamo sollecitare il governo a dare finalmente quelle risposte indispensabili per un settore strategico, a partire da infrastrutture, politica dei trasporti e regole. Non si può aspettare oltre. L'esecutivo non fa le scelte che dovrebbe per la modernizzazione dei settori, per il loro sviluppo, per i diritti dei lavoratori e la tutela del lavoro, del contratto e del reddito, oltre che per la sicurezza. In tutti i settori i rapidi processi di trasformazione sono privi di regia ed avanzano senza regole, penalizzando i lavoratori e rendendo instabili le prospettive".

"Da troppo tempo, scontiamo l’assenza di una politica dei trasporti (di merci e persone) indispensabile per far ripartire il Paese e rilanciarne la competitività. Mancano regole che impediscano la competizione sleale, illegale, al ribasso, e privilegino sicurezza, tutela dell’ambiente, legalità contro il dumping contrattuale e gli oligopoli delle multinazionali che sfruttano territorio e lavoro. Da un anno, il governo non si confronta con il sindacato, mentre noi chiediamo un 'nuovo patto per i trasporti'. Basta limitazioni al diritto di sciopero nei servizi pubblici e sì agli investimenti per un lavoro più sicuro, perché troppi sono gli infortuni e i morti sul lavoro, soprattutto negli appalti e nel lavoro precario, dove vi sono meno diritti e controlli", continua il sindacalista.

"Va rilanciato il lavoro in ferrovia e nel trasporto pubblico locale e va rilanciato il servizio pubblico, dando certezza alle risorse. La logistica e l’autotrasporto sono in mano a multinazionali, dove spesso la competizione si gioca sul costo del lavoro e sui diritti. Occorre applicare a tutti il contratto nazionale e serve un maggiore controllo sul cabotaggio internazionale. Nei porti, le trasformazioni devono essere governate attraverso la contrattazione e la competizione deve tenere conto delle professionalità dei lavoratori e del loro contratto; la legge sui porti tutela il lavoro e non va modificata", aggiunge il dirigente sindacale.

"Nelle autostrade, va tutelato il lavoro anche in ambito di rinnovo delle concessioni attraverso la clausola sociale e, complessivamente, nella viabilità va mantenuto il governo pubblico delle gestioni. Nel trasporto aereo i problemi si moltiplicano: dalla crisi di Alitalia alla deregolamentazione del lavoro negli aeroporti, alla precarietà del lavoro e dei diritti dei lavoratori, per i quali la situazione si sta aggravando da anni. Il rinnovo di tutti i contratti nazionali scaduti è una delle priorità della nostra lotta, per avere diritti e regole per tutelare i lavoratori, la loro sicurezza il loro futuro rispetto alle grandi trasformazioni", conclude il responsabile Cgil.