"Abbiamo di fronte un governo diviso che divide: diviso perché il contratto alla base del patto tra Movimento 5 stelle e Lega si sta mostrando per quello che è, una sommatoria di opzioni politiche e programmatiche, economiche e sociali assolutamente diverse tra loro. Un governo che divide perché trova il modo di sopravvivere attraverso una serie di misure che frammentano e spaccano il Paese". Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto, ai microfoni RadioArticolo1 nella trasmissione Italia Parla. In tal senso, aggiunge, "l'azione unitaria di Cgil, Cisl e Uil di questi mesi assume ancora di più un valore sociale, etico e politico".

 

Un esecutivo dunque avvitato su se stesso. "Le due forze politiche che lo compongono vivacchiano in ragione del potere - prosegue Baseotto -, guardano calcoli elettorali e di consenso e così prescindono dalla realtà effettiva del Paese". Una realtà che si fa sempre più preoccupante: "L'economia è ferma, l'occupazione non avanza, i problemi sociali esplodono, ma chi governa non sembra particolarmente interessato. In passato, anche da maggioranze demagogiche, le difficoltà economiche venivano sbandierate magari per colpire gli avversari politici. I 'signori' che ci governano ora invece non ne parlano proprio: sembra che non se ne preoccupino, ma hanno tutti gli strumenti per conoscere la situazione e questo li rende ancora più responsabili".

Baseotto parla poi della convocazione di oggi al ministero dell'Interno. "Il gesto di Salvini è lo specchio della divisione profonda e della dualità del governo - a suo avviso -: prima c'è stata una convocazione da parte del presidente del Consiglio e del ministro del Lavoro, nonché vicepresidente del consiglio, qualche giorno fa, con promesse che in gran parte non sono state mantenute. Poi l'altro corno del governo ci convoca sulle stesse tematiche: si tratta di un esecutivo bicefalo e incapace di esprimere una linea unitaria. Noi al confronto ci andiamo - naturalmente - per ribadire ciò che Cgil, Cisl e Uil pensano dell'economia, delle politiche sull'accoglienza e sulla sicurezza. D'altronde la Cgil ha sempre manifestato la sua profonda contrarietà a certi provvedimenti".

La mobilitazione unitaria dei sindacati negli ultimi mesi è stata molto consistente e continuerà. "Abbiamo dimostrato che alcune cose pagano: prima di tutto avere delle proposte, poi la determinazione di sostenerle anche con la mobilitazione e la lotta. Fondamentale è la rinnovata e ritrovata unità tra Cgil, Cisl e Uil: ci ripaga il rapporto con le lavoratrici e lavoratori, le pensionate e pensionati". In altri termini, per Nino Baseotto "la grande partecipazione conferma che abbiamo dato voce a un disagio sociale, costruendo in parte la risposta a un'insofferenza sempre più ampia". Il sindacalista quindi aggiunge: "Siamo stati sommersi dalle promesse elettorali e oggi siamo colpiti dal riflusso, dall'onda d'urto della delusione: le promesse si sono rivelate fallaci, improponibili, false, e tutte le persone che vivono di lavoro e pensione sanno che nei sindacati possono trovare una risposta. Nelle organizzazioni - infatti - c'è il solo riferimento di carattere collettivo in grado di contrastare la deriva di questo governo".