In Sardegna è stato appena presentato il programma di formazione 2019-21, che rappresenta la ripresa dell’attività formativa nell’isola. Il nuovo progetto sardo è stato al centro della puntata del 10 giugno scorso di 'Quadrato rosso. La formazione va in rete', la rubrica dedicata alla formazione di RadioArticolo1.

“La formazione nell'isola è sempre stata di base per i delegati. Invece, questo è un progetto triennale, con un bell’impegno sostanzioso sia nelle risorse che nei temi, esteso anche ai dirigenti sardi che devono fare formazione", afferma Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.

Maurizio Corbani è il responsabile del progetto formativo della Cgil Sardegna: "Alle spalle c’è un percorso di sensibilizzazione alla formazione che ha riguardato le categorie. Ora si sente il bisogno di fare un salto di qualità. Perciò, scommettiamo sulla formazione di quadri e dirigenti, quindi una formazione medio-alta, dalla segreteria regionale in giù, incluse le categorie.

"È l’avvio di un percorso d’investimento sul gruppo dirigente e l’evoluzione del ruolo del sindacato, ed è anche un periodo di ricambio generazionale. Ci dobbiamo sottoporre a una revisione e a un aggiornamento delle nostre idee. Da tale punto di vista, il progetto sardo è molto ambizioso", osserva Pelucchi.

"In Sardegna, il mercato del lavoro e il sindacato stesso in sono cambiati. Siamo in un momento delicato di passaggio, dove l’emigrazione è molto alta. Una parte di studenti compiono il proprio percorso scolastico e universitario fuori dall’isola. La maggiore azienda sull’isola rimane sempre il pubblico impiego. Sono sorti poli di qualità in sviluppo, anche tecnologici, come l’Agenzia dello spazio in provincia di Cagliari. I sardi non si perdono d’animo", continua Corbani.

"Le collaborazioni sui programmi di formazione in sinergia con altri territori hanno funzionato e c’è stato un supporto dal sindacato nazionale per il piano formativo sardo, dove da sempre il sindacato locale collabora con le università, con esiti molto proficui", rileva Pelucchi.

"Abbiamo avviato dibattiti e momenti seminariali sulla finanza pubblica, dove ci stiamo confrontando con decine di universitari e personale della pubblica amministrazione, in ambito Anci. Il nostro programma triennale vede in primo piano il lavoro, le nostre tesi, il nostro programma, un percorso che la Cgil ha fatto verso tutti i tipi di lavoro, ma anche sulla salute e sicurezza, sui diritti, sulla qualità del lavoro. Per ribadire il proprio no allo sfruttamento del lavoro", prosegue Corbani.

Caterina Cocco fa parte della segreteria della Cgil Sardegna: "La nuova segreteria regionale ha molto investito sulla formazione dei gruppi dirigenti, su percorsi formativi più settoriali, più indirizzati alle Rsu. La mia esperienza di formazione proviene dal pubblico impiego. Prima come rappresentante sindacale aziendale, poi come rappresentante sindacale settoriale, dove ho svolto un lavoro di squadra e ho appreso le capacità di saper fare la contrattazione. Un altro percorso forte che ho avviato è stato sulla valorizzazione e il rafforzamento della capacità delle donne di entrare nel sindacato, basato sull’autostima femminile. Altro modulo sulla contrattazione sociale, che ha coinvolto tutta la mia Camera del lavoro. Mi è servito tanto il mio percorso professionale e mi ha fatto capire l’importanza della formazione, la capacità di fare contrattazione, il mondo sindacale".

"A distanza di dieci anni, abbiamo pensato di rafforzare ulteriormente il gruppo dirigente, facendo un lavoro di ricostruzione del mondo produttivo, con largo spazio alla formazione professionale. Il nostro gruppo dirigente si trova a operare in un contesto assai difficile. Fabbriche che chiudono, il mondo del lavoro che è cambiato radicalmente nell’ultimo decennio. La formazione sulla contrattazione sociale e territoriale: il passaggio è stato importante. Con l’abolizione delle province, abbiamo cercato di capire quale avesse dovuto essere il nuovo modello di contrattazione sul territorio. Ci siamo ritrovati con risorse diminuite, pochi dipendenti, un contesto istituzionale davvero difficile da affrontare. Ci siamo approcciati ai Comuni per richiedere politiche sociali e nuovi servizi. Poi c’è anche un limite del gruppo dirigente che deve superare. Ecco perché il nuovo programma punta sulla formazione", aggiunge Cocco.

"Faremo seminari formativi diretti ai componenti del direttivo, ai dirigenti. Nell'obiettivo formativo verranno coinvolte le Cdl. La metodologia è cambiata, così come sono cambiate anche le competenze del gruppo dirigente. I momenti formativi verranno articolati su più giornate. La nostra scommessa è sulla formazione di sito - dall’ospedale alla grande raffineria, al centro commerciale -, dove investiremo sulla formazione sulla salute e sicurezza, che investe diverse figure lavorative. Punteremo anche sulla contrattazione sociale. Miriamo poi a ridefinire un welfare aziendale e contrattuale che possa essere considerato come una risorsa. Insomma, sarà un progetto davvero ambizioso", conclude Corbani.