“Lo sciopero generale? Non escludiamo nulla, decideremo insieme a Cisl e Uil”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini risponde a una delle domande di un'intervista pubblicata oggi, 13 giugno, dal Corriere della Sera.

Nel caso, però, non sarebbe una manifestazione contro Salvini: “Lo sciopero – ha detto Landini – non è mai contro qualcuno, ma per qualcosa e le nostre richieste sono tante. Certo, è vero che stiamo vivendo una fase di grandi diseguaglianze sociali e quindi pericolosa per la democrazia”.

Intanto domani è il giorno dello stop unitario dei metalmeccanici, “per chiedere nuove politiche industriali, più sicurezza, più occupazione, più salario. E sta dentro il quadro di mobilitazione deciso il 9 febbraio scorso con Cisl e Uil. La piattaforma è precisa: chiediamo un piano di investimenti pubblici nelle infrastrutture materiali e sociali, una riforma fiscale vera che riduca la tassazione sul lavoro e sui pensionati. Chiediamo tante altre cose, ma finora il governo non ci ha ascoltato”.

Se l'esecutivo dovesse continuare a non confrontarsi con i sindacati e proseguire sulla linea pericolosa tenuta in questi mesi, quindi, Landini non esclude di tornare in piazza: “Lo valuteremo con Cisl e Uil. In tutte le proteste che ci sono state dal 9 febbraio in poi, lavoratori, giovani e pensionati hanno aderito e riempito le piazze. “Noi chiediamo alle imprese di investire – continua il segretario generale Cgil –, ma chiediamo anche al governo di creare le condizioni perché le imprese lo possano fare. Sono dieci anni che le condizioni di vita e di lavoro degli italiani stanno peggiorando. Tutti gli esecutivi degli ultimi dieci anni hanno le loro responsabilità. Ma il governo Conte, che si era presentato come quello del cambiamento, peggiora addirittura il rapporto con l'Europa”.

Sulla sua proposta di un sindacato unitario dei lavoratori, mettendo insieme Cgil, Cisl e Uil, Landini ha infine chiarito: “Il sindacato unitario non è una cosa che si fa a tavolino con una riunione. È un processo democratico e di partecipazione. Siamo davanti a una piattaforma unitaria del sindacato su tutti i temi rilevanti, dal pubblico impiego alla sanità, dalle pensioni agli investimenti. C'è una mobilitazione che ha determinato un terreno comune, che è il modo migliore per sviluppare un'azione unitaria. Un'azione che non si costruisce solo dall'alto, ma anche dal basso, a partire dai luoghi di lavoro. Il percorso è lungo, ma mi sembra evidente che i primi passi siano stati fatti”.