Da oltre un anno i lavoratori della Bombardier che hanno presentato domanda per il riconoscimento dei benefici normativi, in base alla legge di stabilità 2016 e successive modifiche normative (che riconosce una maggiorazione di contributi previdenziali ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario), aspettano una risposta. Le domande sono state presentate nel marzo 2018, ma risultano ancora bloccate a causa del mancato svolgimento dell’attività di competenza da parte dell'Inail. A darne notizia sono le segreterie Fim, Fiom e Uilm Savona e la Rsu Bombardier Vado Ligure.

I lavoratori della Bombardier di Vado Ligure, impegnati in una durissima battaglia per la difesa del posto di lavoro, hanno bisogno di solidarietà e di supporto da parte delle istituzioni e non di dover lottare anche per il riconoscimento dei propri diritti. Pertanto per oggi (martedì 4 giugno) i sindacati hanno proclamato uno sciopero di quattro ore, con presidi dalle ore 9 alle 12 sotto le sedi della Prefettura e dell’Inail, e un volantinaggio per sensibilizzare la cittadinanza sulla situazione di lavoratori (cittadini residenti a Savona, Vado Ligure, Quiliano e in altri Comuni della provincia) di una fabbrica che ha oltre cento anni si storia. Una delegazione, inoltre, sarà ricevuto dal prefetto cui verrà illustrata, come già accaduto in occasione del presidio dello scorso novembre, tutta la gravità di una situazione che sta diventando insostenibile.

I lavoratori Bombardier di Vado Ligure, inoltre, sottolineano di aver presentato le domande prima di lavoratori di altre aziende del settore (costruzione di materiale rotabile ferroviario), malgrado questo sono ancora in attesa di risposte che in altri territori sono già state fornite. "Si tratta di una situazione inaccettabile, che mette su piani diversi lavoratori con medesimi diritti", concludono i sindacati: "Ci chiediamo perché l’Inail di Savona, così come accaduto in altri territori, non porti avanti l’attività propedeutica al riconoscimento del beneficio previdenziale che la legge attribuisce ai lavoratori".