A metà aprile, in occasione dell’ultimo incontro, la trattativa sembrava in stallo. Stamattina, invece, alla Sematic di Osio Sotto è arrivata la svolta: l’azienda ha ritirato la dichiarazione di esubero e la richiesta di contratto di solidarietà. Nell’azienda metalmeccanica c’erano circa 60 posti di lavoro a rischio. Il 20 marzo scorso, infatti, era stata annunciata la decisione di delocalizzare parte della produzione, dalla provincia di Bergamo all’Ungheria, provocando un taglio di 40 operai e 15-20 impiegati, su un totale di 330 dipendenti.
 
“Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro di oggi: questo dimostra che la mobilitazione dei lavoratori paga – ha commentato Claudio Ravasio, segreteria provinciale Fiom Bergamo –. Ricordiamo, infatti, che sono state 14 le ore di sciopero che abbiamo effettuato. Grazie anche all’acquisizione di un’importante commessa, gli attuali livelli occupazionali sembrano per ora garantiti. Durante il nostro confronto, la direzione ha dichiarato che il futuro dello stabilimento di Osio rimane legato ai progetti speciali delle porte e alla produzione di cabine”.