Quasi 200mila persone, secondo i dati ufficiali, muoiono ogni anno in Europa per malattie professionali o incidenti sul lavoro. Sempre secondo dati ufficiali tra il 2014 e il 2019 circa 500mila persone sono morte nell'Unione Europea a causa di tumori professionali. In totale, nello stesso periodo, si stima che le morti collegate a cause di lavoro siano state tra le 900mila e il milione.

A fronte di questi numeri e della consapevolezza che “ogni morte sul lavoro colpisce non solo la vittima diretta, ma tutta la sua famiglia”, la Ces, il sindacato europeo, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta all'Unione Europea - e in particolare al nuovo parlamento che sarà eletto a maggio e alla nuova Commissione che ne deriverà - con la richiesta di una serie di azioni incisive e precise.

Prima di tutto, la Ces chiede di fissare un “obiettivo zero” per quando riguarda i tumori professionali. E come passo necessario verso questo obiettivo di fissare “limiti vincolanti” all'esposizione dei lavoratori ad almeno 50 sostanze cancerogene (24 di queste sono già state accolte dagli attuali Parlamento e Commissione).

Seconda richiesta: introdurre una direttiva sullo stress lavoro-correlato che imponga agli imprenditori di adottare iniziative finalizzate ad identificare, prevenire e combattere lo stress. La terza richiesta riguarda invece i disturbi muscolo-scheletrici, in particolare a ginocchia e articolazioni. Anche qui si chiede all'Europa una direttiva per contrastarne la diffusione.

Inoltre, la Ces chiede di aprire un dibattito sulla prevenzione delle morti in itinere e dei suicidi da lavoro, costruendo una strategia lungo tutta la durata della nuova legislatura europea. “Il lavoro è guadagnarsi da vivere, non può essere causa di morte – ha detto Esther Lynch, segretaria confederale della Ces – L'Ue dovrebbe lavorare per raggiungere l'obiettivo di zero morti sul lavoro e zero tumori professionali.

Il 28 aprile i sindacati di tutto il mondo celebreranno il Workers’ Memorial Day, giorno della memoria per le vittime sul lavoro, un'occasione per fare pressioni sui decisori politici e sugli imprenditori affinché lavorino, con i sindacati stessi, per fermare le morti, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.