"Gli esuberi devono essere ritardati, i trasferimenti bloccati e il data center Wind di Molfetta non deve essere venduto". A dirlo è la Cgil Puglia, intervenendo in difesa degli addetti che rischiano di perdere il lavoro, e che giovedì 11 aprile sciopereranno assieme ai colleghi degli altri data center dislocati in tutta Italia. "I lavoratori e le lavoratrici pugliesi denunciano un'ulteriore scorrettezza dell'azienda, ai danni dei cittadini e delle istituzioni, depredati di molti milioni di euro di cui Wind ha beneficiato grazie a un contratto di programma che - citandone il testo - avrebbe dovuto assicurare al nostro territorio sviluppo e innovazione", riporta in una nota il sindacato, evidenziando anche un'altra clausola del contratto, ovvero "l'obbligo a non distogliere l'uso delle immobilizzazioni materiali prima di cinque anni dal termine dell'investimento". La Cgil Puglia si appella alla Regione, che dovrebbe "intervenire anche a tutela degli investimenti effettuati". E così conclude: "Non possiamo accettare che il nostro territorio venga ulteriormente depredato e impoverito, sia in termini di infrastrutture sia in termini di sviluppo sociale e occupazionale".