Si è svolto in data odierna, alla presenza del presidente Toti, dell’assessore alle attività produttive Benveduti, del presidente della provincia Olivieri e del vicesindaco di Vado Ligure, Falco, l’incontro con le istituzioni locali, chiesto e ottenuto con la grande mobilitazione dei lavoratori, che ieri hanno scioperato per l’intero turno di lavoro, con un’adesione pressochè totale all’iniziativa.

Le segreterie Fim, Fiom e Uilm Savona e la Rsu dello stabilimento hanno ribadito "tutta la loro contrarietà rispetto a una scelta, quella di procedere alla cessione della funzione ingegneria propedeutica alla produzione, assolutamente sbagliata, che rischia di essere l’anticamera della chiusura del sito, che, lo ricordiamo, al termine della produzione delle locomotive Dc3 per Mercitalia (quindi a settembre, con alcune funzioni in sofferenza già da maggio) non avrà altra produzione".

"Pertanto, abbiamo chiesto al Presidente Toti di farsi portavoce delle istituzioni territoriali presso il governo, circa la gravità della situazione, che coinvolge uno storico presidio produttivo e occupazionale della nostra provincia. È indispensabile che venga quanto prima convocato un tavolo di confronto al Mise, a cui partecipi Bombardier, in cui venga chiesto all’azienda di ritirare la procedura di trasferimento di ramo d’azienda, nonchè l’impegno formale a trasferire i tutti i carichi di lavoro legati alle locomotive Dc3 a Vado Ligure, secondo quella logica industriale di specializzazione dei siti produttivi che il gruppo ha enunciato, ma che non sta rispettando", affermano sindacati di categoria e Rsu.

"Allo stesso modo, è indispensabile che il Mise, dando seguito a quanto sottolineato con la presa di posizione seguita all’incontro del dicembre scorso, si impegni affinchè sia sbloccata quanto prima l’assegnazione dei 14 treni ad alta velocità, per cui Bombardier ha presentato due settimane fa l’offerta economica e che garantirebbe due anni di lavoro allo stabilimento. Occorre mettere il gruppo davanti a una scelta: o vengono messe in campo azioni per il rilancio del sito, anche attraverso la collaborazione dei clienti e delle istituzioni, o viceversa, serve trovare una soluzione alternativa a Bombardier, per evitare la chiusura di un sito industriale presente nel nostro territorio dal 1905, nonchè di una eccellenza nazionale che opera in un settore strategico come la mobilità su ferro", continuano i sindacati.

"Il Presidente Toti si è impegnato a sollecitare il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti affinchè siano formalizzate le azioni che abbiamo descritto e che ha dimostrato di condividere. Lo sciopero di venerdì 19 aprile, con nuove iniziative di mobilitazione, è confermato qualora non dovessimo avere risposte urgenti alle nostre richieste. Nella consapevolezza del disagio che la lotta per il lavoro genera per una parte della cittadinanza, non intendiamo assistere in silenzio al declino dell’industria del nostro territorio", concludono le sigle.