Uffici delle Entrate chiusi quasi in tutta Italia, con mobilitazioni in tutte le regioni, e adesioni altissime allo sciopero da parte dei dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, intorno al 70%, con punte fino al 90% e in alcuni casi anche al 100% di astensione dal lavoro. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp.

I sindacati ricordano le ragioni della protesta: "Le lavoratrici e i lavoratori dell'Agenzia guidata da Antonino Maggiore hanno incrociato oggi le braccia per rivendicare l'immediato sblocco delle somme del salario accessorio per gli anni 2016 e 2017, nonché l'immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche".

Un grande presidio si è tenuto a Roma davanti al ministero dell'Economia e finanze. Durante la mobilitazione, fanno sapere i sindacati, "una delegazione è stata ricevuta dal viceministro dell'Economia, Laura Castelli, con la quale è avvenuto un proficuo incontro. "Castelli - affermano i sindacati - ha assicurato il suo impegno per una positiva risoluzione della vicenda affinché il vertice dell'Agenzia delle Entrate si attivi nell'immediato per la risoluzione della vertenza, che per noi può essere unicamente la firma degli accordi sui fondi 2016 e 2017, nonché la definizione delle progressioni economiche 2019 per permettere il passaggio a tutti gli attuali esclusi".

Nel giro delle prossime ore, spiegano i sindacati coinvolti, "dovremmo avere segnali positivi. Abbiamo apprezzato la disponibilità del vice ministro, verificheremo concretamente se questo impegno potrà tradursi in un cambiamento. Diversamente intensificheremo la protesta. Infine, un sentito ringraziamento a tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell'Agenzia e ai nostri dirigenti sindacali territoriali per la realizzazione di questa storica giornata. Non disperderemo e valorizzeremo questo importante momento di lotta", concludono.

Stipendi tagliati, è sciopero
Il presidio di Roma (FOTO)S.Caleo