Il 4 marzo scorso una nutrita delegazione di dirigenti Cgil era a Bruxelles per partecipare a un programma formativo a loro dedicato, organizzato dalla confederazione, a conclusione di un anno di lavori. Il corso è stato oggetto della puntata del 18 marzo, trasmessa da RadioArticolo1 nella rubrica 'Quadrato rosso. La formazione va in rete'.

“Era un nostro impegno che avevamo preso in occasione dell’ultima conferenza di organizzazione Cgil, e abbiamo insistito per portare i nostri dirigenti fisicamente a Bruxelles, dentro le istituzioni europee, per fargli conoscere le dinamiche interne dell’Unione. Li abbiamo portati nella sede Inca di Bruxelles, dentro l’Etui, alla Ces, nel Parlamento europeo. In questo momento, si sta discutendo di contratto collettivo nazionale di lavoro, che non è non molto diffuso in Europa. Si parla molto anche di salario minimo. A tale proposito, ogni Paese ha una soluzione differente. Noi siamo tra i pochissimi paesi che si giova della copertura del ccnl. E pure su una sfida comune come quella sulla globalizzazione, le risposte dei sindacati sono articolate”, ha affermato Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.

Secondo Monica Ceremigna, dell’Ufficio internazionale Cgil, “l’Europa è sempre assai presente nei corsi di formazione che la Cgil organizza per i propri dirigenti. Con la ‘tre giorni’ di Bruxelles, abbiamo chiuso un ciclo di formazione, durato per tutto il 2018, che ha riguardato diversi leader delle nostre strutture territoriali. E ci è sembrato pertinente, per l’assidua presenza dell’Europa nelle nostre attività, concluderlo proprio a Bruxelles. Abbiamo toccato ogni organizzazione con cui la Cgil si rapporta a livello europeo, interagendo con un lavoro che quotidianamente svolgiamo per l’Unione. Bruxelles e Strasburgo sono due sedi con cui siamo costantemente in contatto. L’incontro dei nostri compagni al Parlamento europeo è stato proficuo: i nostri segretari sono stati attivamente partecipi al dibattito. In particolare, lo è stato il dialogo con Pierantonio Panzeri, parlamentare Ue ed ex dirigente sindacale. Essendo a capo della commissione Ue sui diritti umani, si è focalizzato sull’affermazione dei diritti umani e sindacali”.   

Celeste Logiacco. segretaria della Camera del lavoro di Gioia Tauro e corsista a Bruxelles, ricorda che i dirigenti sindacali delle sue parti sono alle prese con il caporalato e i migranti ridotti in schiavitù, devono fronteggiare fenomeni legati alla criminalità organizzata e hanno a che fare con una disoccupazione dilagante in tutta la piana. “Perciò, la formazione è essenziale per il nostro agire quotidiano. Il corso di Bruxelles è stata un’esperienza diversa dal solito, di competenze e conoscenze particolari, a conclusione del nostro lungo percorso formativo. L’incontro con Panzeri è stato quello dove ho avuto qualche risposta in più sui problemi del mio territorio, come quelli relativi alla baraccopoli di San Ferdinando. A tale proposito, una riunione del Parlamento Ue ha riguardato il riconoscimento dei diritti umani”. 

“Nella trasferta europea, abbiamo avuto due ulteriori incontri: il primo, con Andrea Malpassi, dell’Inca, nonchè presidente di Itaca. Serviva a presentare le attività dell’Inca, soprattutto in Belgio, dove vivono tantissimi italiani da sempre. Lì la Cgil è un soggetto molto avanzato e conosciuto, mentre con la Federazione generale del lavoro belga c’è stata un’interessante esperienza comune. Il nazionalismo in Belgio ha spaccato in due il Paese, da una parte i fiamminghi e dall’altra i valloni, in assenza di un governo nazionale. Le uniche due associazioni ancora unite sono rimaste il sindacato e la Confindustria”, ha aggiunto Pelucchi.

Giuseppe Scornavacche è il segretario della Cgil di Enna, nonché corsista a Bruxelles. “Pensiamo all’Europa come a un qualcosa che è distante dalla realtà, invece stando lì, abbiamo potuto constatare quanto l’Unione sia vicina ai problemi della gente, ai lavoratori, agli altri Paesi. La comunità Ue deve riuscire a spendere i fondi per le opere pubbliche per il nostro territorio e affrontare i temi del lavoro e dello sviluppo. Siamo la Regione dell’autonomia, che però è stata più controproducente che altro per noi. Ha arrecato più danni che vantaggi all’isola. Alcuni pezzi di autonomia si possono lasciare, ma materie quali sanità, scuola e formazione devono essere centralizzate, recuperando l’unità di tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale, che devono poter usufruire degli stessi servizi uguali per tutti”.

“La tutela dei diritti dei lavoratori è uguale in tutta Europa e nel mondo. All’ultimo congresso della Ces a Parigi, ci siamo confrontati con l’istituto di formazione Ue e con il sindacato europeo per studiare politiche univoche sul piano dei diritti e una rinnovata intesa comune con tutti i sindacati dei diversi Paesi. Per il 26 aprile è in calendario una grande manifestazione della Ces a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo. Tutti si stanno rendendo conto che non conviene stare divisi, ma è indispensabile costruire un sapere comune dei lavoratori e una rinnovata capacità di fare sindacato tutti assieme”, ha concluso Pelucchi.