Si terrà domani 12 marzo l’incontro in Regione Basilicata per affrontare la vertenza Sogin-Nucleco di Rotondella-Trisaia. L’assessore alle Attività produttive Roberto Cifarelli ha convocato il tavolo istituzionale a seguito della richiesta da parte di Fiom e Filctem Cgil di Matera della ripresa della messa in sicurezza del materiale nucleare stoccato temporaneamente e provvisoriamente in Trisaia, con la riassunzione di personale con contratto a tempo determinato, mandato “malamente” a casa a seguito dello stop delle attività, per le note vicende giudiziarie che hanno investito il sito Sogin di Rotondella. 

Mercoledì 13 marzo, sempre in Regione, è convocato invece l’incontro per il caso Brianza Plastica di Ferrandina. I sindacati chiedono alla Regione di mettere in campo politiche attive del lavoro per una gestione degli esuberi dichiarati dall’azienda Brianzola e quindi di scongiurare i licenziamenti, con accesso a un rinnovo in deroga del contratto di solidarietà nell’attesa di nuove commesse.

A queste vertenze portate avanti dalle due sigle della Cgil si aggiunge l’ormai annosa questione Ferrosud. Spiega Maurizio Girasole, segretario generale Filctem e Fiom Cgil di Matera: “Vista l’inaffidabilità dell’attuale gruppo dirigente dell’azienda materana che puntualmente disattende gli impegni assunti e sottoscritti presso le associazioni imprenditoriali e datoriali  che si alternano ad ospitarla, e la ‘detestabile’ melina da parte del Mise, si attende una presa di posizione della Regione Basilicata per affiancare le organizzazioni sindacali e rivendicare un intervento pubblico di internalizzazione delle attività della Ferrosud e l’assunzione del personale come dipendente diretto di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana)”. 

Protagonista di tutte e tre le vertenze, aggiunge il sindacalista, è il ministero dello Sviluppo economico il cui responsabile Luigi Di Maio “dà il peggio di sé, snobbando la Regione Basilicata, il popolo lucano, i lavoratori e le lavoratrici del Materano. Di Maio si metta la mano sulla coscienza e ascolti il grido di sofferenza che arriva da una terra che ha bisogno di lavoro: rilancio della Ferrosud e della Valbasento, anche attraverso l’operatività immediata della Zes (Zona economica speciale). Queste le nostre richieste. Abbiamo bisogno di solidi posti di lavoro con fabbriche, infrastrutture materiali e digitali. A nulla servono gli ammortizzatori sociali, il reddito minimo di inserimento e il reddito di cittadinanza, i lavori socialmente utili, senza prospettiva di occupazione stabile e duratura”. Come Filctem e Fiom Cgil, in modo unitario con Cgil e Uil, conclude Girasole, “non molliamo e non escludiamo azioni di lotta finalizzate alla risoluzione delle vertenze e alla difesa dei diritti dei lavoratori”.