Doppio presidio mercoledì 20 febbraio a Cagliari dei lavoratori della Sirti, il colosso nazionale delle infrastrutture per le telecomunicazioni. Gli appuntamenti sono alle ore 8 davanti alla sede dell’azienda (in via San Simone) e alle ore 9 davanti alla Telecom (in via Calamattia). Le ragioni della protesta sono legate all’avvio della procedura di licenziamento collettivo che coinvolgerebbe 833 lavoratori a livello nazionale. I sindacati chiedono il ritiro della procedura e condannano la scelta dell’azienda che, anche in Sardegna, metterebbe a rischio un numero consistente di posti di lavoro dei complessivi 200.

“Ci sono state scelte sbagliate da parte del management aziendale, che hanno sicuramente determinato delle perdite, ma non è scaricando i suoi lavoratori dopo anni di servizio che la Sirti riuscirà a uscire dall’attuale impasse”, spiega il segretario della Fiom Cgil cagliaritana Sandro Banchero. La Fiom richiama anche la Telecom alle proprie responsabilità: “In questi anni - aggiunge - è stata attuata una politica di appalti al ribasso e una parcellizzazione delle commesse che ha penalizzato le realtà strutturate e rispettose delle regole a vantaggio di piccole imprese improvvisate”. L’auspicio è che i tre giorni di mobilitazione, articolati nelle diverse regioni, portino Sirti e Telecom a un tavolo ministeriale, al quale in passato la società di telecomunicazioni si è sottratta. “Telecom si occupa di un settore strategico - conclude Banchero - è perciò indispensabile anche che venga istituito un tavolo permanente di controllo e verifica delle sue attività, insieme alle altre società che si occupano di telecomunicazioni”.